Questa mattina un carabiniere in alta uniforme, come da precise indicazioni del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha deposto una corona di fiori presso la tomba dove riposano Aldo Moro e sua moglie Noretta. La cerimonia si è svolta nel cimitero di Torrita Tiberina in una bella giornata di sole ma in solitudine e un silenzio assoluto viste le restrizioni imposte dall’epidemia Covid-19. Presente solo la sindaca del paese Rita Colafigli.
Nella casa dei Moro oggi l’erba è alta
I Moro a Torrita erano di casa, risiedevano in una villetta di proprietà appena fuori il paese. Si affaccia sulla valle del Tevere e i Monti Sabini. Ma da molti anni è frequentata pochissimo e l’erba è alta. Per i cittadini di Torrita Aldo Moro era una presenza familiare, in particolare nei week end e in estate, così come quella dei figli allora giovani e del nipotino Luca che passeggiavano nelle sue vie.
Torrita era più che il paese della domenica. Era un posto speciale come pure Filacciano dove Moro si recava con il suo autista Leonardi ucciso a via Fani, per la messa vespertina. Tutto finì ingoiato da quei 55 giorni di devastante prigionia. Il tempo che passò dal 16 marzo, giorno del rapimento e uccisione della scorta, al 9 maggio quando il corpo di Aldo Moro fu fatto ritrovare in via Caetani.
In quei giorni finì anche la giovinezza di una generazione
In quei giorni segnati dall’esercito in strada con i nidi di migliatrici sulle vie provinciali , misteri mai risolti, complotti di servizi segreti, uccisioni e depistaggi, finì anche la giovinezza di una generazione. Quella violenza insensata e tutto ciò che ne seguì segnò la fine, di fatto , di una stagione politica che avrebbe potuto cambiare l’Italia. Il 16 marzo infatti doveva nascere il governo che avrebbe visto il Pci come elemento determinante. Il governo nacque lo stesso ma quella vicenda frantumò come il colpo di una mazza ferrata i sogni di molti, e fece capire a tutti che cambiare il mondo non era un gioco facile né lo sarebbe mai stato. E l’ombra di quella tristezza ancora persiste
L’ultima lettera di Moro a alla moglie Noretta
Pubblichiamo l’ultima lettera recapitata a Noretta scritta da suo marito Aldo quando seppe della sua condanna a morte da parte delle Brigate Rosse. È una lettera accorata e dolcissima “ A ciascuno una mia immensa tenerezza che passa per le tue mani” raccomanda Moro a sua moglie
“Mia dolcissima Noretta,
dopo un momento di esilissimo ottimismo, dovuto forse ad un mio equivoco circa quel che mi si veniva dicendo, siamo ormai, credo, al momento conclusivo. Non mi pare il caso di discutere della cosa in sé’ e dell’incredibile’ di una sanzione che cade sulla mia mitezza e la mia moderazione. Certo ho sbagliato, a fin di bene, nel definire l’indirizzo della mia vita. Ma ormai non si puo’ cambiare. Resta solo di riconoscere che tu avevi ragione. Si puo’ solo dire che forse saremmo stati in altro modo puniti, noi e i nostri piccoli. Vorrei restasse ben chiara la piena responsabilità’ della D.C. con il suo assurdo ed incredibile comportamento. Essa va detto con fermezza così’ come si deve rifiutare eventuale medaglia che si suole dare in questo caso. E’ poi vero che moltissimi amici (ma non ne so i nomi) o ingannati dall’idea che il parlare mi danneggiasse o preoccupati delle loro personali posizioni, non si sono mossi come avrebbero dovuto. Cento sole firme raccolte avrebbero costretto a trattare. E questo e’ tutto per il passato. Per il futuro c’e’ in questo momento una tenerezza infinita per voi, il ricordo di tutti e di ciascuno, un amore grande grande carico di ricordi apparentemente insignificanti e in realtà’ preziosi. Uniti nel mio ricordo vivete insieme. Mi parrà’ di essere tra voi. Per carità’, vivete in una unica casa, anche Emma se e’ possibile e fate ricorso ai buoni e cari amici, che ringrazierai tanto, per le vostre esigenze. Bacia e carezza per me tutti, volto per volto, occhi per occhi, capelli per capelli. A ciascuno una mia immensa tenerezza che passa per le tue mani. Sii forte, mia dolcissima, in questa prova assurda e incomprensibile. Sono le vie del Signore. Ricordami a tutti i parenti ed amici con immenso affetto ed a te e tutti un caldissimo abbraccio pegno di un amore eterno. Vorrei capire, con i miei piccoli occhi mortali, come ci si vedra’ dopo. Se ci fosse luce, sarebbe bellissimo. Amore mio, sentimi sempre con te e tienimi stretto. Bacia e carezza Fida, Demi, Luca (tanto tanto Luca) Anna Mario il piccolo non nato Agnese Giovanni. Sono tanto grato per quello che hanno fatto. Tutto e’ inutile, quando non si vuole aprire la porta. Il Papa ha fatto pochino: forse ne avrà’ scrupolo. Ora, improvvisamente, quando si profilava qualche esile speranza, giunge incomprensibilmente l’ordine di esecuzione. Noretta dolcissima, sono nelle mani di Dio e tue. Prega per me, ricordami soavemente. Carezza i piccoli dolcissimi, tutti. Che Iddio vi aiuti tutti. Un bacio di amore a tutti. Aldo
