I tre medici di famiglia in servizio a Nerola sono tutti in quarantena , e l’assistenza di base è oggi garantita da un solo sostituto che si avvale dei colleghi ristretti per via informatica e telefonica. Il team dell’Ordine dei medici che si è recato oggi nel paese in zona rossa con un camper medico ha eseguito 60 tamponi Covid-19 alla popolazione del Comune. Domani ne saranno eseguiti altrettanti. Le persone scelte sono quelle più vicine agli ospiti della casa di riposo e a tutti i cittadini che, nelle ultime settimane possono avere avuto sintomi riconducibili a ipotetico coronavirus. Compilate per ognuno anche questionari  epidemiologici e di rischio.

Arrivo medici molto atteso

“L’arrivo dei medici era molto atteso – spiega Pier Luigi Bartoletti vice presidente Omceo Roma e provincia – a dimostrazione che esiste una domanda di assistenza e vicinanza altissima da parte dei cittadini. Il caso Nerola conferma che per battere Covid-19 , l’ospedale non basta, occorre che funzioni il territorio capace di intercettare focolai nei piccoli centri come zone popolose della città. Il progetto che stiamo mettendo in campo con la Regione  e che sarà operativo nelle prossime ore prevede l’impegno complessivo di tre camper attrezzati con altrettante equipe in grado di sondare e controllare aree vaste. Intanto domani proseguiamo a Nerola”.

Zona rossa necessaria per garantire incolumità tutti i cittadini

E’ una misura presa per l’incolumità di tutti i concittadini e delle zone limitrofe”. Lo afferma all’Adnkronos Elena Trecciola, vicesindaco di Nerola- la decisione, presa in accordo con la Regione, l’assessore D’Amato e la Asl, è stata quella di chiudere il territorio istituendo zona rossa fino all’8 aprile”, spiega. “Al di fuori delle situazioni di emergenza, non si entra e non si esce dal paese – prosegue – ci sono punti di controllo con forze dell’ordine ed esercito”. Sono in corso da parte della Asl tamponi sugli abitanti: “

Sponsor