A fine agosto l’antica Flaminia, nel tratto che attraversa Riano, ha fatto una capatina nell’era contemporanea. Brevissima naturalmente.

Durante alcuni lavori condotti dall’Acea sul lato ovest del moderno tracciato sono riapparsi due tratti  dell’antica via ,in perfette condizioni. Le indagini, subito avviate dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale, hanno “raccontato” che il tracciato di 27 metri dell’originaria Flaminia era in perfetto stato di conservazione.

Il basolato, è scritto nella nota della Sovraintendenza, ad una profondità di circa -0,90 m dall’attuale piano di calpestio. In questo tratto la moderna via Flaminia ripercorre in maniera piuttosto precisa il tracciato della via romana. La strada antica, costituita da grandi pietre poligonali basaltiche poste con estrema cura, i basoli, è stata indagata per una larghezza massima di 4 metri. La superficie dei basoli evidenzia la presenza di profondi solchi carrai dovuti all’usura delle pietre, causata dal ripetuto passaggio. Caratteristica la conformazione a “schiena d’asino”, di fondamentale importanza per il deflusso delle acque piovane. 

 

L’antica Flaminia perfettamente conservata sotto 90cm di terra

Il rinvenimento archeologico ha interessato la banchina occidentale della moderna via Flaminia, nei pressi dell’intersezione con via Stazzo Quadro. Nel corso delle stesse indagini archeologiche, un ulteriore tratto dello stesso tracciato antico è stato identificato 90 metri più a nord,  immediatamente a ridosso del Monumento dedicato a Giacomo Matteotti. Anche in questo caso il basolato romano risulta perfettamente conservato a soli 0,80 m di profondità.

La strada consolare fu costruita dal censore Gaio Flaminio per collegare Roma con l’Italia centro- settentrionale arriva a Rimini. E’ stata realizzata in soli due anni, tra il 220 e il 219 a.C. Ovviamente tutto è stato immediatamente interrato.

Restano le tre foto.

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