Su twitter Simone Fattori racconta Lousiana dei Liftiba e la storia di Willie condannato dal pregiudizio razziale
1️⃣Willie è nella sua cella in Florida. Lo hanno arrestato per violazione del codice della strada. Ha 40 anni e la sua vita, sin da quando era un ragazzino, si è svolta più dentro che fuori dal carcere.
Una vita difficile la sua.
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2️⃣Suo nonno ha vissuto buona parte della vita da schiavo, sua madre è morta mettendo alla luce il fratellino. Ha diverse condanne per rapina, una anche per stupro. Un poliziotto mette in relazione i suoi precedenti con un omicidio accaduto in città a poche ore dell’arresto.
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Lo accusano, lo mandano a processo senza prove. Solo in tribunale alcuni testimoni, non senza dubbi, lo indicheranno come autore dell’omicidio. Una giuria tutta di bianchi, e un giudice che più volte durante il processo lo chiama animale, lo condannano alla sedia elettrica.
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Quattordici anni e diverse sospensioni dell’esecuzione dopo, Willie Jasper Darden viene giustiziato. E’ il 15 marzo 1988, Willie è il detenuto americano che è stato per più anni nel braccio della morte. A nulla è valsa la mobilitazione planetaria per salvarlo.
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5️⃣Tra le centinaia di artisti che nel mondo hanno firmato petizioni e sposato la causa della revisione del processo di Willie c’è anche una rock band italiana, che in quel momento è in studio per registrare il terzo album. Ultimo di una trilogia sul potere e le sue distorsioni.⬇️Image

6️⃣La storia di Willie ispira una riflessione sulla discriminazione razziale e la pena di morte. La appoggiano su un tappeto western, mettono la foto di Willie sulla copertina dell’album, che si chiamerà semplicemente 3, e la intitolano #Louisiana.

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