Nelle cantine riposa l’olio nuovo appena uscito dalla molitura. È al sicuro prima di Natale: si ripete e conclude così uno dei più antichi riti della civiltà contadina, rito che anche oggi rassicura. E’ dunque tempo di festa.

E a Capena ieri mattina, domenica 15 dicembre, si sono tirate le somme della raccolta proprio con la Festa dell’Olio, evento organizzato dall’Associazione Due Mulini, giunta alla settima edizione.

Patrocinata dal Comune, si è tenuta presso la Chiesa di S. Antonio. Un momento di soddisfazione e anche di riflessione, con la premiazione dei  migliori oli d’oliva evo messi a concorso da 17 produttori.

Il primo premio per la categoria fruttato medio è stato conferito alla produttrice Carla Carelli; primo per il  fruttato leggero è andato all’azienda Li.Ma. Per il fruttato intenso non si è piazzato nessuno. Una particolare menzione per l’azienda Bio Francesco D’Ubaldi.

Segnalato con menzione speciale l’olio prodotto da Alfonsi Matteo, Sestili Claudia, Propersi Mauro, Az.Agr. U. Di Pietro e Az. Agr. Cola Emilio. Tutti i partecipanti hanno ricevuto il profilo organolettico del proprio olio accompagnato delle analisi chimiche (acidità, perossidi e polifenoli). 

 

La riflessione

Ma è stato anche un momento di riflessione sulla scia dell’intervento di Stefano Cifeca, agronomo di OP Latium, che ha parlato dell’olivicoltura del territorio con un focus particolare alla campagna olearia che ormai si può dire conclusa. È stata una buona stagione, la resa per quintale è stata bassa ma la quantità ha in parte compensato. Nelle cantine dei produttori di Capena e di tutte le colline tiberine c’è l’olio nuovo e le aziende hanno prodotto sufficiente per una commercializzazione remunerativa. Buona parte dell’olio conservato nelle cantine dei singoli produttori grandi e piccoli sviluppa da sempre una microeconomia domestica e sarà venduto ai clientela affezionata e interessata ad acquistare un prodotto pregiato e di cui si conoscono le piante, la collina, le  mani di chi lo raccolto, il frantoio dove è stato le olive sono state macinate e l’olio estratto. A conclusione dell’evento un mini corso di avvio alla degustazione, in cui i presenti hanno potuto apprendere come si riconoscono pregi e difetti di un olio.

La cultivar Pulcino

Dice Matilde Di Pietro organizzatrice dell’evento: “La Festa dell’olio è stata un momento di riflessione molto importante sulle opportunità per il futuro dell’olivicoltura di Capena. Abbiamo concordato con Evo school e Unaprol di avviare uno studio su una antica varietà autoctona, (la pulcina antica cultivar autoctona capenate) che da tempo suscita la curiosità di attenti produttori per le sue peculiarità. Inizia quindi un percorso che durerà nel tempo e di cui vi daremo notizia”.

Ai lavori ha partecipato la  consigliera regionale Micol Grasselli, i membri della Giunta e del Consiglio Comunale, mentre le conclusioni sono state del vicesindaco  di Capena Giandomenico Pelliccia. 

 

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