L’intento visionario di immettere nelle vie  e nelle case del centro storico l’energia e i rumori della vita. Questo è accaduto giovedì e venerdì sera nel centro storico di Castelnuovo di Porto.

Nell’ambito della festa di S. Antonino è andato in scena uno spettacolo itinerante come una processione, come una via crucis, e le “stazioni” erano case e piccoli cortili. Il raccoglimento era il racconto dell’attore.

Al via il pubblico era di un centinaio di persone, ad ognuna è stata data una carta con un simbolo che indicava la loro destinazione. Ogni simbolo era bene in vista all’ingresso delle sette abitazioni che avevano dato la loro disponibilità ad ospitare l’evento. Al termine del percorso tutti  avevano  trovato la loro poltrona. Ad ogni gruppo era riservata una storia e il suo narratore.

Miti e leggende della cultura popolare italiana

Filo conduttore, racconti della tradizione regionale italiana ispirati a credenze e superstizioni cui si rifanno i miti e le leggende che permeano la cultura italiana. Si è raccontato di serpi e streghe, folletti e spettri, bestie fatate e demoni, di vampiri e della Morte stessa.

Un’antologia fantastica del folklore italiano, un bestiario di creature immaginarie che popolano da tempi immemori le storie più remote delle genti che abitavano villaggi.

 

A guidare il gioco Artemsia Levita, fantastica artista di 13 anni

Ad indicare la via un giovanissima attrice. Artemisia Levita, di Todi, di 13 anni, impegnata nella pubblicità di grandi marchi, sfilate e nella prima stagione della serie “Luna Nera” per Netflix”.

Creatura fantastica che a ogni posta indicava il tema e, prima di partire per il viaggio nei vicoli, intonava una melodia tessuta con parole di una lingua misteriosa. Aveva sembianze e voce di un elfo, lunghi capelli ricci e rossi, con voce che rimandava a quella delle sirene di Ulisse. Pubblico incantato.

Alla settima stazione, in strada non c’era più nessuno. Restava solo il vociare che arrivava dalle case illuminate. La magia era compiuta. Il borgo era tornato a vivere come un tempo.

Appese nei vicoli centinaia di poesie

Appese sul tragitto centinaia di poesie  scritte dai ragazzi delle scuole dell’obbligo. Il vento della sera muoveva i fogli appesi tanto da diventare la colonna sonora dell’evento. Il suono delle parole. Nei piccoli palchi in casa hanno dato voce alle storie Massimiliano Aceti,, Giovanna Bozzolo, Francesco Meoni, Micol Pambieri, Riccardo Bocci, Giulia Salvarani, Pavel Zelinsky. Scenografia e dipinti di  Eleonora Scarponi. Illuminazione del borgo: Pietro Sperduti. Organizzazione generale: Antonio Mastellone attore che semplicemente ama le vie del paese dove vive. Sua l’idea di usare il teatro come vettore straordinario di nuova vita. Carezze al cuore stanco dei vicoli.

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