Da oggi ha inizio la rubrica “Rifiuti e Ambiente“.

Da qui alle prossime settimane verranno trattati argomenti inerenti a temi molto sentiti dagli italiani come l’inquinamento ambientale, la gestione dei rifiuti, il riciclo e tutto ciò che orbita attorno alle strategie di sostenibilità ambientale. In questa rubrica saranno pubblicati dati, statistiche e novità inerenti al territorio europeo, con particolare attenzione all’Italia e alla città di Roma. 

 

 

Ormai è qualche anno che i temi ambientali sono diventati centrali nell’opinione pubblica, nel dibattito politico e negli obiettivi legislativi europei. Quello odierno è un periodo di cambiamenti, di transizione da una gestione dei rifiuti poco lungimirante ad un presente più cosciente e maggiormente attento alle politiche in materia. La società industriale che caratterizza il periodo storico attuale poggia le proprie basi sul consumo, sulla produzione e sull’espansione della società e ciò genera rifiuti, molti rifiuti.

Nel 2016 in Europa sono state prodotte circa 2,5 miliardi di tonnellate di rifiuti di cui l’8.5% è rappresentato dalla frazione urbana che, in parte, viene accumulata in discarica, contribuendo significativamente all’inquinamento ambientale. Infatti, è proprio nell’accumulo in discarica che risiedono alcune delle problematiche ambientali del territorio europeo; inquinamento del suolo, dell’aria e dell’acqua sono spesso associate a questo tipo di gestione dei rifiuti ed è proprio qui che le politiche sostenibili cercano di fare leva.

Nel 2017, secondo le statistiche Eurostat, nei 28 Stati europei sono stati depositati in discarica una media del 24% dei rifiuti urbani prodotti su tutto il territorio, con percentuali estremamente variabili a seconda dello Stato analizzato. Per esempio, Stati del nord come Svezia, Germania, Finlandia, Danimarca, Belgio, Paesi Bassi ed Austria, nel 2017, hanno depositato in discarica una percentuale di rifiuti prossima allo zero (0-2%), mentre Malta, Cipro, Grecia e Croazia hanno fatto registrare percentuali elevatissime: tra il 75% e il 93% di rifiuti urbani smaltiti in discarica. L’Italia, seppur non raggiungendo l’efficienza del nord Europa, riesce a limitare lo smaltimento in discarica al 26% dei rifiuti urbani totali, allineandosi con la media europea.

Secondo la gerarchia gestionale imposta dall’UE le soluzioni da preferire sono la prevenzione e il riutilizzo, quindi evitare o limitare la produzione di oggetti con un ciclo vitale breve e, laddove non sia possibile, dare una seconda vita a prodotti esausti. La soluzione non è semplice per Stati con grandi risorse economiche e lo è tanto meno per Stati più piccoli o che magari, per via di un turismo intenso, producono una mole di rifiuti indifferenziati maggiore. Per quest’ultima categoria lo smaltimento in discarica rimane la soluzione più facile ed economica ma anche la peggiore per l’ambiente.

Ad ogni modo, l’Europa vuole percorrere la strada della sostenibilità più velocemente possibile e di conseguenza ha fissato un obiettivo ambizioso: ridurre la media europea dei rifiuti urbani smaltiti in discarica dal 24% a meno del 10% entro il 2035.

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