Da ieri alle 16 Davide Santonastaso non è più il sindaco di Fiano Romano. Il consiglio è decaduto per la simultanea dimissione di nove consiglieri. A staccare la spina ad una esperienza civica, “Fiano 2030”, che ha vinto le elezioni nel 2021 e per la prima volta in 60 anni di storia usciva dal perimetro della storica elite di sinistra pur restando in quella scia, è stato l’ex sindaco Ottorino Ferilli.
Dopo un veloce e recentissimo percorso di allontanamento dall’esperienza che pure aveva voluto e sostenuto, Ferilli prima si è dimesso da assessore, poi ha costituito un gruppo consiliare autonomo e ieri ha firmato insieme a cinque dei suoi le dimissioni insieme ai tre consiglieri del Pd e uno dell’area di Fratelli d’Italia. La crisi era nell’aria da tempo ma si è concretizzata sul tavolo del sindaco Santonastaso all’improvviso, senza avvertimenti. Un colpo secco e definitivo.
Dai prossimi giorni e per qualche mese Fiano sarà amministrata da un Commissario. Vado a memoria ma una cosa del genere nella “Stalingrado della Tiberina”, dove la sinistra ha sempre governato grazie a consensi plebiscitari, non era mai accaduta. Segno di questi tempi inquieti.
La parole del sindaco
Davide Santonastaso ha comunicato e commentato la notizia in un video pubblicato su Facebook intorno alle 21 di ieri, esprimendo amarezza e delusione politica e umana. “Nessuno ha sentito il dovere di avvertire, i dimissionari hanno evitato ogni confronto, è una pagina di brutta politica perché i cinque consiglieri solo un mese e mezzo fa, costituendosi in gruppo, avevano dichiarato in consiglio di fonte a tutti lealtà e fiducia nei confronti del sindaco. Un modo di fare che non è accettabile perché oltre la politica ci sono i rapporti umani. Quanto accaduto è un tradimento non tanto nei miei confronti quanto di un progetto e del voto espresso dai cittadini. In primavera ci saranno nuove elezioni e io ci metterò tutto l’impegno per proseguire il progetto Fiano 2030 e mi presenterò come candidato sindaco”
Poco chiare le ragioni della crisi
Le ragioni di questo cedimento improvviso non sono affatto chiare. Ottorino Ferilli nel suo comunicato, redatto con stile molto politichese, parla di “scarsa collegialità, assenza di inclusione, gestione superficiale e crisi della macchina amministrativa”. Ovviamente si rammarica di aver per assunto una decisione così difficile. Forse nei prossimi mesi si capirà meglio il senso di queste parole.
La ricucitura del Pd
Il Pd all’opposizione quasi gongola: “Siamo giunti al termine di una esperienza che non poteva finire che in questa maniera – scrive Nicola Santarelli – e accusa il sindaco – “di essere stato vittima del proprio personaggio e del proprio ego smisurato. Ora ci aspettano, – conclude – mesi di ricucitura politica e sociale”. E nel termine ricucitura c’è forse la vera risposta a questa crisi.
Ottorino Ferilli, dopo un passaggio ad Art 1, è oggi infatti un esponente del Pd e fa parte della segreteria politica del segretario regionale Daniele Leodori. La vecchia cerchia della sinistra fianese dunque si ricompone ed espelle dal suo perimetro Davide Santonastaso che, seppur di sinistra, è sempre stato vissuto come intruso, capro espiatorio di una divisione storica che ora si cerca di superare in nome dei vecchi equilibri.
Si voterà con il doppio turno
Si voterà , probabilmente a giugno e per la prima volta con il doppio turno perché Fiano è ormai oltre i 15 mila abitanti.