La donazione di sangue con prenotazione che si è svolta oggi presso l’Avis di Capena , non ha registrato lo stesso grande afflusso della raccolta del 14 marzo,  ma è stato lo stesso un successo. Il report di questa donazione racconta che sono state riempite  19 sacche, eseguiti 2 test di chagas. Cinque gli scartati. La spiegazione del perché cosi poche sacche la fornisce il dott. Lionetti “c’è la “sindrome di Amatrice” ossia ora vengono a donare in massa poi però tanti non tornano e quelli che poi torneranno dovranno comunque aspettare i 90 giorni”.

Scorte ristabilite

Al momento però le scorte di sangue sono ristabilite ed il consumo di plasma è al minimo, non ci sono incidenti stradali, tutti gli interventi che non sono salvavita sono stati rimandati, sono ferme le sale operatorie e i malati di Coronavirus non hanno necessità di trasfusioni. Resta la preoccupazione per quando ripartirà tutto il sistema perché allora servirà di nuovo più sangue e se molti sono stati i donatori in questa fase, gli stessi  magari non potranno donare di nuovo perché non sono passati i 90 giorni previsti.  Quindi l’Avis si attrezza a fare raccolte con una ventina di sacche per mantenere il livello minimo, e scaglionare i donatori per quando si rimetterà in moto tutto.

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