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L’inchiesta procede lenta, l’Arpa si prende il suo tempo per  analizzare le acque del Gramiccia, poiché, e giustamente, non può bastare l’evidenza per correre ai ripari, mettere in sicurezza il corso d’acqua che dopo qualche centinaio di metri finisce, senza sbalzi e cascatelle, direttamente nel Tevere.

I sindaci aspettano che tutto si compia secondo le procedure. E intanto ieri il Gramiccia era una distesa di schiuma alta mezzo metro e lunga fino all’incrocio con la Tiberina. Iceberg di schiuma. Chi scarica sa. Sa dell’indagine dell’Arpa, dei Carabinieri, dei sindaci, ma sa anche che tutto procede con la lentezza, che piega le gambe e la voglia di combattere di molti, dei più. Comprensibilmente. Dare il tempo all’indignazione di mutarsi in frustrazione e alla fine decidere di guardare altrove. Sconfitti. E’ su questo che conta chi da anni, non da ieri, scarica sostanze inquinanti nel fiume. Ma questa volta non andrà così, daremo conto dello scempio, terremo sveglia la rabbia.

Nel corso della settimana effettuati altri prelievi delle acque 

La settimana appena conclusa i Carabinieri forestali di S. Oreste, hanno proceduto, da ciò che ci risulta, ad una ennesima campionatura delle acque. Anche questi prelievi sono stati inviati all’Arpa per le analisi. Ormai l’Agenzia ne ha decine. Sempre la settimana scorsa, i Forestali,  dovevano fare un sopralluogo presso il depuratore dell’area industriale di Fiano Romano. E’ stato fatto. Si aspettava che fosse reso visitabile poiché irraggiungibile, per via dell’erba alta e degli arbusti diventati piccoli tronchi, pure per i fuoristrada degli agenti. Il passaggio doveva essere aperto da mezzi comunali. Certo lascia perplessi che un depuratore così importante poiché al servizio di insediamenti produttivi anche di grandi dimensioni, sia di difficile accesso per ogni controllo.

Sotto osservazione il sistema depurazione Consorzio industriale 

Perché è ormai chiaro che il problema non è la singola ditta, ma il sistema di depurazione che serve l’area industriale il Consorzio industriale di Fiano Romano e tutti gli scarichi abusivi, per lo più agricoli però, che arrivano dalle rive capenati. Poca roba in verità. Oggi anche questo video sarà inviato ai CC del Soratte e all’Arpa e all’email dell’assessore regionale alla transizione ecologica Roberta Lombardi. Oltre a quella dei sindaci di Capena e Fiano Romano. Contiamo su una nuova lettera, contiamo su una pressione più decisa. Contiamo sul fatto che l’accesso al depuratore sia stato reso possibile. Contiamo che l’Arpa renda noti i risultati delle analisi, è ora che lo scempio raccontato dall’ennesimo video, è il decimo, finisca e che quel corso d’acqua torni ad essere pulito e fruibile. E’ un bene comune non una fogna ad uso privato. La nota positiva è che i Carabinieri di S.Oreste per individuare l’origine del problema , hanno fatto ricorso anche a sistemai tecnologici  molto avanzati. A giorni le indagini dovrebbero concludersi.

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