Manifestazione del 17/02/22, Magliano Romano

In questo ultimo periodo le nostre home sui social sono inondate da notizie di ogni genere, tra i temi più importanti e discussi troviamo certamente articoli legati alla guerra in Ucraina, alla fine della pandemia da Covid-19, e per ultimo ma non per importanza, news e dibattiti riguardanti la tanto discussa discarica di Magliano Romano.

Spesso molti giovani commettono l’errore di schivare le notizie, probabilmente documentarsi su ciò che accade di brutto attorno a noi non fa altro che alimentare quella tanto temuta sensazione di ansia e di vuoto che spesso ci affligge quando pensiamo al nostro, ancora incerto, futuro. Quante volte abbiamo sentito ripetere frasi del tipo: “Tanto la discarica non la fanno, anche se fosse non abito a Magliano Romano, non sarebbe un mio problema!”, non considerando una serie di fattori che porteranno al deterioramento della nostra futura vita.

In una tranquilla cena tra amici, scrollando la home di Facebook si legge “Via libera alla discarica di Magliano Romano, potrà raccogliere i rifiuti di Roma, il parere degli uffici regionali deputati al rilascio della valutazione di impatto ambientale è favorevole”, così per un momento cessiamo i nostri frivoli discorsi ed iniziamo a riflettere su questa notizia. “Ma quindi veramente faranno la discarica a meno di 1km dal centro abitato? Ad esattamente 700 metri dalle nostre case? Come faremo in estate, quando con le elevate temperature un fetore tremendo invaderà le nostre abitazioni? Non potremo nemmeno più aprire le finestre. Come faremo quando nessuno verrà più ad abitare nelle zone interessate e quando chi ne avrà la possibilità se ne andrà a vivere altrove? Come faremo a far nascere i nostri bambini in una situazione del genere?”, le nostre domande sembrano non trovare alcuna risposta, non abbiamo nessuna certezza. I negozi, le attività dei nostri paesi saranno ridotte al lastrico.

Di nuovo si esordisce: “Non oso nemmeno immaginare il traffico che ci sarà sulla Flaminia al mattino per andare a lavorare o in università!” La Flaminia è una strada statale trafficata da abitanti di mezza Roma nord, attraversa moltissimi paesi che si trovano a meno di 7km dalla cava nella quale sorgerà la discarica che ospiterà i rifiuti di tutta Roma. Alla fine, arriva la domanda più importante: “Ma la nostra salute? La salute dei nostri amici, parenti, genitori, futuri figli?”, è ormai noto che a causa delle discariche di rifiuti pericolosi è in aumento il rischio di malformazioni congenite e tumori dovute alle sostanze chimiche che respireremo ogni giorno della nostra vita, per non parlare dell’incremento di inquinamento atmosferico e acustico dovuto al continuo movimento di mezzi pesanti che ogni giorno, ad ogni ora, percorreranno le strade adiacenti alle nostre abitazioni. 

Ci sentiamo piccoli di fronte a questa situazione, non vogliamo immaginare come sarà pessima la qualità della nostra vita tra pochi anni, la nostra mente ci fa vedere solamente immagini orribili, la fine di tutti i nostri splendidi paesi immersi nella natura pulita, ci saranno rilevanti danni paesaggistici, l’aumento sensibile di animali infestanti come topi, mosche, ratti. Sarà come avvelenare le nostre vite.

La frase slogan con la quale concludiamo la nostra cena è diventata sicuramente la più celebre quando si tocca l’argomento discarica: “Siamo sicuri che non sia un nostro problema?” Riflettiamo, proprio perché siamo giovani, finché siamo in tempo. 

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