Jannik Sinner

Sul cemento, Jannik è di un altro universo”. Le parole di Sascha Zverev, numero due ATP, al termine della finale che lo ha visto contrapposto a Jannik Sinner  sulla Rod Laver Arena di Melbourne, descrivono lo stato di grazia del fuoriclasse azzurro. Il numero uno al mondo si conferma agli Australian Open ottenendo il suo terzo Slam e riscrivendo, torneo dopo torneo, la storia del tennis azzurro e di quella mondiale.

Jannik sinner

Esordio complicato per Sinner che inizia la difesa del titolo a Melbourne contro Nicolas Jarry, n. 34 della classifica mondiale, battuto pochi mesi fa sul cemento di Pechino. Il cileno perde in tre set: 7-6, 7-6, 6-1 il punteggio finale dopo 2 ore e 42 minuti di gioco. Jarry in ottima condizione fisica e mentale lotta nei primi due parziali grazie all’ottimo servizio e la reattività negli scambi. Ci vorranno due tie-break, entrambi ben giocati da Sinner, per piegare la resistenza di Nicolas prima e poi dilagare nel terzo parziale chiudendo con un secco 6-1.

Nel secondo turno Jannik scende in campo contro la wild card australiana Tristan Schoolkate, n. 173 al mondo, al primo match in carriera contro un top 20. La partita parte subito in salita rendendo l’incontro più ostico del previsto. Sinner soffre la tattica aggressiva di Schoolkate che fa suo il primo parziale con il punteggio di 6-4. Al settimo gioco del secondo set arriva il cambio di marcia dell’azzurro che conquista e converte la prima palla break del match. Match in discesa da questo punto di svolta per Jannik che negli ultimi due set concede soltanto quattro giochi all’australiano, chiudendo il match in quattro set: 4-6, 6-4, 6-1, 6-3.

Jannik Sinner

Al terzo turno Sinner passa agli ottavi di finale degli Australian Open grazie alla vittoria su Marcos Giron: 6-3, 6-4, 6-2 il punteggio in favore dell’azzurro dopo due ore di gioco. L’americano, N.43 del ranking, non impensierisce più di tanto il nostro campione che comunque a fine partita lamenterà di aver commesso troppi errori gratuiti e lamenterà una mediocre forma in risposta.

Sulla strada per i quarti di finale c’è Holger Rune, ventunenne N. 12 del ranking mondiale, che non prevale su Sinner dalle semifinali di Monte Carlo del 2023.

Più forte delle difficoltà Jannik accede ai quarti dopo una partita difficile, sigillata solo al quarto set con il punteggio di 6-3, 3-6, 6-3, 6-2 in 3 ore e 15 minuti di gioco.

Jannik Sinner

Quella sulla Rod Laver Arena è stato un match molto fisico e una vera  battaglia di nervi, segnata dai problemi dell’azzurro tra il secondo e il terzo set che lo ha portato a richiedere, in chiara difficoltà, il medical time-out dopo il quinto game del terzo parziale. Sinner da grande campione riesce a gestire bene le difficoltà e a rimettere in riga la partita con il break nel settimo gioco. Nel secondo game del quarto set il nostro fuoriclasse alla battuta con una prima colpisce la rete e rompe il gancio alla base. I giocatori lasciano il campo e rientrano negli spogliatoi per una pausa di quasi 20 minuti. Tempo prezioso per Jannik che rientra in campo rigenerato e chiude il match con un netto 6-2. Durante il match con Rune probabilmente uno degli scambi più belli del torneo si conclude con 37 colpi e i giocatori sfiniti. Il danese risponde ad un servizio al centro forte ed insidioso e da lì partono degli scambi violenti sulla linea del rovescio con improvvisi e repentini cambi sul dritto.Dopo oltre dieci scambi Holger Rune, forse per uscire da questa battaglia da fondo campo realizza un’ottima smorzata che spinge Sinner sotto rete. Il danese lancia una bordata di dritto in lungolinea ma l’azzurro copre bene e risponde con una volée incrociata. Altro dritto in recupero di Rune, l’azzurro d’istinto intercetta e colpendo nuovamente al volo rimette la pallina in campo avversario. Rune, nei pressi, arriva bene sulla palla ed effettua un lob preciso che rimbalza nei pressi della riga di fondo. Jannick con uno scatto atletico raggiunge la linea di fondo e quasi spalle alla rete effettua un pallonetto altissimo che fa retrocedere il danese con uno speculare cambio di campo. Lo smash di Rune fa ripartire lo scambio e l’azzurro, arrivato in tempo sulla palla, incrocia stretto di rovescio colpendo la riga laterale. Rune esce dal campo per rispondere in rovescio slice. A questo punto Sinner, vedendo Rune nei pressi della linea di fondo gioca una perfetta smorzata che posa la pallina sotto rete, vicino alla riga laterale. Un indomito Holger con le ultime energie scatta in avanti riuscendo a rispondere in rovescio rimando la sfera in campo, l’azzurro segue l’azione e si avventa sulla palla a mezza altezza con un violento schiaffo al volo incrociato che chiude il punto. I due campioni sulle gambe e il pubblico della Rod Laver Arena in delirio ad applaudire in piedi.

Recuperata un’ottima condizione fisica dopo un giorno di riposo, Sinner ai quarti domina l’ottimo e combattivo beniamino di casa Alex De Minaur, testa di serie n°8 del tabellone e N.8 del ranking. Il campione gioca una partita attenta e senza sbavature lasciando all’australiano appena 6 giochi. Per il povero De Minaur è la 10^ sconfitta in altrettanti incontri con il nostro N.1. L’incontro si chiude in tre set con un netto 6-3, 6-2, 6-1.

Jannik sinner – Ben Shelton

In semifinale l’azzurro scende in campo contro Ben Shelton, sul quale ha prevalso negli ultimi quattro incontri. Il ventiduenne americano, testa di serie N.21 e astro in ascesa del tennis americano, arriva in semifinale motivato e forte di una scia di vittorie tra cui quelle contro Lorenzo Musetti al terzo turno e contro Lorenzo Sonego ai quarti di finale. Ottimo al servizio con velocità di oltre 200 km/ora, Shelton gioca la sua prima semifinale alla pari con Jannik, in un primo parziale equilibrato dove per ben due volte è stato avanti di un break e con due set point al servizio nel dodicesimo gioco. Il lunghissimo set si risolve nel tie-break a favore dell’azzurro e da lì la partita sarà tutta in discesa: 7-6, 6-2, 6-2, in 2 ore e 38 minuti di gioco, il punteggio al termine del match.

Arriviamo alla finale dove ritrova come sfidante Sascha Zverev, N.2 al mondo e 2 del tabellone.

Zverev arriva alla finale, la sua terza volta in uno slam, battendo il francese Ugo Humbert, N.14 del seeding, l’americano Tommy Paul, N. 12 del seeding e per ritiro, dopo la sconfitta nel primo parziale, Novak Djokovic. Quest’ultimo in un tiratissimo match era riuscito ad imporsi in quattro set sul campione spagnolo Carlos Alcaraz. 

Sascha Sverev

All’azzurro ci vogliono tre set, 2 ore e 45 minuti di gioco e una partita perfetta per alzare le braccia al cielo e festeggiare la riconferma a campione degli Australian Open. 6-3, 7-6, 6-3 sono i numeri di un match dominato dall’inizio alla fine, demolendo punto dopo punto le certezze del tedesco, senza concedere neanche una palla break all’avversario.

Speravo di essere più competitivo, ma sei troppo forte” le parole di Sasha durante la premiazione descrivono lo stato d’animo del campione tedesco vedendo svanire l’ennesima possibilità di stringere le mani su una coppa del Grande Slam. Per Sinner, ancora ventitreenne, invece è già il terzo major in carriera, superando così Nicola Pietrangeli fermo a 2.

Alterne vicende hanno invece segnato il resto della flottiglia azzurra approdata al main draw australiano.

Oltre a Sinner sono nove gli atleti italiani al primo turno: Flavio Cobolli, Matteo Berrettini, Luca Nardi, Matteo Arnaldi, Lorenzo Musetti, Lorenzo Sonego, Francesco Passaro, Matteo Gigante e Luciano Darderi.

Flavio Cobolli, testa di serie N. 32 del seeding scende in campo contro il venticinquenne Tomas Martin Etcheverry, attuale N. 42 ATP, per il loro quarto incontro, tutti a favore dell’argentino.

Flavio Cobolli

Flavio riesce a spuntarla in un tiratissimo primo parziale al tie-break per poi subire il ritorno dell’argentino che lascia solo qualche occasione nel terzo set e chiude il match con il punteggio di 7-6, 7-6, 3-6, 5-7, 1-6.

Matteo Berrettini

Esordio con vittoria per Matteo Berrettini che sul cemento di Melbourne in quattro set riesce ad avere la meglio sul britannico Cameron Norrie. “The Hammer” soffre nel primo parziale soccombendo al tre-break poi, grazie ad un’alta percentuale di prime in campo, 32 ace e 63 vincenti, prima pareggia i conti con un secco 6-4, nel terzo parziale strappa subito un break al secondo game e chiude perentorio con il punteggio di 6-1. Nel quarto set Matteo resiste ai tentativi di recupero di Norrie e, all’ottavo gioco, il romano gli strappa il servizio vincendo poi il match in una Kia Arena entusiasta, con il pubblico sempre in suo favore. Al secondo turno Berrettini scende in campo contro il favorito Holger Rune. In favore del danese gli ultimi quattro incontri mentre l’unica vittoria dell’azzurro risale al secondo turno del torneo ATP1000 di Indian Wells del 2002. L’azzurro, ex semifinalista a Melbourne nel 2022, entra in campo con lo spirito giusto e gioca una partita alla pari con l’attuale N.12 ATP, strappa un break all’avversario ma non riesce a concludere quando serve per il set, il danese recupera e domina il tie-break con un secco 7-3. Indomito Matteo riprende il secondo parziale ancora più carico, un nuovo break questa volta consolidato che lo porta a pareggiare i conti con un netto 6-2. Un solo break, questa volta a favore di Rune decide il terzo set che termina 6-3 a favore del danese. Ancora una battaglia in campo nel quarto set. Il romano, tra break e contro-break si guadagna due set point che non riesce a concretizzare. Nel tie-break l’azzurro sale fino a 5-2 poi un black-out che consente prima la rimonta e successivamente la vittoria per Rune. Con il punteggio di 7-6, 2-6, 6-3, 7-6 il danese stacca il pass per il terzo turno che supererà in 5 set contro un combattivo Miomir Kecmanovic per poi schiantarsi negli ottavi contro il muro di Sinner con l’esito che conosciamo.

Luca Nardi

Luca Nardi esordisce per la prima volta nel tabellone principale degli Australian Open contrapposto al canadese Gabriel Diallo, N. 86 del ranking. Nardi onora il campo di Melbourne Park con una partita fisica, tesa ma con tanti rimpianti che vede prevalere il nordamericano dopo oltre quattro ore di gioco. Dopo i primi due set, uno ciascuno al tie-break, l’azzurro conquista un break e chiude 7-5 il terzo parziale. Complice una certa imprecisione dell’azzurro negli ultimi due parziali tra doppi falli e tanti errori non forzati cede con il punteggio di 1-6, 2-6 e termina così la sua avventura australiana.

Lorenzo Musetti

Derby tutto italiano quello al primo turno tra Lorenzo Musetti e Matteo Arnaldi, con Lorenzo, testa di serie N.16 del tabellone, sempre vittorioso nei due precedenti incontri con il ligure. Partita ovviamente carica di tensioni e poco spettacolare, con tanti errori dei due anche se a deludere di più è il carrarino. Oltre quattro ore di gioco per consentire al N.2 italiano di prevalere sul sanremese. Perso il primo parziale al tie-break Arnaldi non si arrende e fa suo il secondo set con il punteggio di 6-4 pareggiando i conti. Terzo set impetuoso che vede lottare i due azzurri vantaggio dopo vantaggio fino all’epilogo del set nuovamente al tie-break, ed è ancora Musetti a farlo suo. Complice qualche distrazione di troppo Arnaldi consegna nelle mani di Musetti, nel corso del quarto set, un’altro break che sarà fatale portandolo a soccombere 4-6 e così a perdere il match. Superata questa partita così sofferta Musetti torna in campo con un altro spirito e contro il canadese Denis Shapovalov, N.56 ATP, finalmente sale di livello e dopo essere uscito vittorioso dai tie-break dei primi due set chiude il match con un ottimo parziale lasciando al nordamericano soltanto due game. L’azzurro ottiene così il pass per il terzo turno agli Australian Open per la prima volta in carriera dove, con più di qualche rimpianto, cede il passaggio ad un solido Ben Shelton dopo circa tre ore di gioco. Lorenzo recupera subito il set di svantaggio nel secondo parziale ribaltando il punteggio, 3-6, 6-3 e si va al terzo.Qualche incertezza del nostro tennista consente all’americano di portarsi a casa il terzo set con un solo break di vantaggio. Nel quarto parziale è un testa a testa il cui epilogo naturale è nel tie-break che regala emozioni su emozioni. Musetti subisce e recupera due mini-break per poi cedere al dodicesimo gioco. Shelton vince set e partita involandosi verso gli ottavi.

Lorenzo Sonego

Favoloso Lorenzo Sonego agli open d’Australia. L’azzurro esordisce contro Stanislas Wawrinka, detto Stan, pluri campione mondiale svizzero con tre titoli slam all’attivo. Il trentanovenne d’oltralpe partecipa a Melbourne grazie ad una Wild Card. Tanto cuore per il piemontese nell’affrontare l’ex N.3 del mondo sul cemento che l’ha visto vittorioso nel 2014. Match spettacolare per la gioia degli spettatori in un’arena gremita con una delizia di Sonego che va a segno con un vincente “no look”, con le spalle alla rete, dopo un rocambolesco recupero su un lob di Wawrinka. Primi due set uno pari, 6-4, 5-7. Ad interrompere la situazione di equilibrio nel terzo parziale arriva il break del torinese all’undicesimo game e si porta in vantaggio aggiudicandosi il set con il punteggio di 7-5. E’ ancora l’equilibrio a prevalere nella quarta frazione. Lo svizzero cerca di recuperare lo svantaggio e nel decimo game si procura tre set point consecutivi tutti annullati da uno splendido Sonego, poi nel successivo game perde il servizio e concede all’azzurro di servire per il match. Con un secondo 7-5, dopo tre ore di gioco Lorenzo si aggiudica il passaggio al secondo turno dove incontra enfant prodige brasiliano Joao Fonseca, proveniente dalle qualificazioni, un ragazzo di cui sicuramente sentiremo parlare nel corso dell’anno e in quelli a venire. Di fronte ad un pubblico platealmente schierato in suo favore l’estroso diciottenne di Rio de Janeiro, ex N.1 Junior e vincitore alle ultime Next Generation ATP Finals, che nel  debutto assoluto in un Major ha battuto il N. 9 Andrey Rublev, fa suo il primo set al tie-break chiudendo 7-6. Nei due parziali successivi un ottimo Sonego smorza gli entusiasmi degli spettatori dominandoli con il punteggio di 6-3, 6-1, forse anche aiutato da un evidente calo di rendimento del brasiliano. Sostenuto dal pubblico Fonseca riesce comunque a strappare un servizio all’azzurro e con il punteggio di 6-3 portando il match al quinto e risolutivo set. Dopo oltre tre ore e mezza di gioco Sonego riesce ad avere la meglio grazie ad un break ottenuto nell’unica occasione concessa. Ancora una vittoria in rimonta per l’azzurro nel terzo turno. Il primo set non è sufficiente all’ungherese Fabian Marozsan, N.59 del mondo, per avere la meglio di un gasatissimo Sonego. Con oltre 3 ore di gioco ed il punteggio di 6-7, 7-6, 6-1, 6-2 il torinese conquista per la prima volta in carriera l’accesso agli ottavi di Melbourne. Ancora un baby fenomeno sulla strada per gli storici quarti. Ad attenderlo in campo c’è Learner Tien, giovane promessa americana proveniente dalle qualificazioni. Il diciannovenne Tien arriva agli ottavi dopo aver eliminato al secondo turno Daniil Medvedev, N.7 ATP. Con il punteggio di 6-3, 6-2, 3-6, 6-1 e due ore e mezza di gioco uno splendido Lorenzo Sonego ha la meglio sull’americano e raggiunge il suo personale risultato storico dei quarti allo Slam australiano. Purtroppo il sogno di Lorenzo si ferma qui, battuto da un’ottimo Ben Shelton, alla sua seconda vittoria con un azzurro in questo Major, con il punteggio di  6-4, 7-5, 4-6, 7-6, in una partita combattuta e ben giocata. Per Shelton non ci sarà una terza, i suoi di sogni si infrangeranno sul successivo incontro contro il granitico Jannik Sinner.

Francesco Passaro

Francesco Passaro, ventiquattrenne perugino, accede al tabellone principale come Lucky Looser. Eliminato alle qualificazioni rientra in gioco grazie al ritiro di Fabio Fognini e incontra al primo turno Grigor Dimitrov, testa di serie N.10 del main draw. L’azzurro entra in campo motivato e gioca un parziale alla pari con il bulgaro; approfitta di un passaggio a vuoto di Dimitrov, che lascia intravedere dei problemi fisici, e si aggiudica il set con il punteggio di 7-5. Il medical time-out chiamato dall’ex vincitore delle Finals per un trattamento alla schiena e all’anca non è risolutivo e così, al terzo game del secondo set decide di abbandonare match e torneo. Al secondo turno Passaro si trova di fronte Benjamin Bonzi, attuale N.62 del ranking, che interrompe l’avventura del perugino in terra d’Australia. Con il punteggio di 6-2, 6-4, 3-6, 6-4 e poco più di 2 ore di gioco il francese si impone sull’azzurro che, nel quarto parziale ha avuto la possibilità, con quattro palle break non sfruttate, di portare il match al quinto set.

Matteo Gigante

Esordio difficile nel Major per Matteo Gigante che nel primo turno si ritrova in sorteggio Ugo Humbert, attuale N.15 ATP. Nella John Cain Arena il ventitreenne romano lotta con coraggio giocando alla pari con il N.1 di Francia ma non riesce a sfruttare le poche occasioni che gli sono concesse. Con i parziali di 7-6, 7-5, 6-4 Humbert si impone in quasi tre ore di gioco e l’azzurro lascia il campo ed il torneo tra meritatissimi applausi del pubblico.

Luciano Darderi

Infine, uscita con amarezza dagli Open per Luciano Darderi. Per la prima volta nel main draw del major australiano l’azzurro è costretto al ritiro nel corso del secondo set contro lo spagnolo Pedro Martinez, N.44 ATP, quando l’iberico conduceva 6-3, 4-1.

Jasmine Paolini

In campo femminile dolorosa sconfitta dalla N.4 al mondo Jasmine Paolini al terzo turno dell’Australia Open contro Elina Svitolina ex top 3 WTA. L’ucraina, testa di serie N.28, vince in rimonta dopo aver perso il primo parziale 2-6 alzando il livello ed infliggendo all’azzurra un severo 6-0 nel terzo set.

La sofferta sconfitta della Paolini influisce probabilmente anche sull’esito della partita di doppio femminile al secondo turno, giocata il giorno successivo. Sara Errani e Jasmine Paolini vengono estromesse dagli  Australian Open da Diana Shnaider e Mirra Andreeva che si impongono con un doppio 7-5. Rammarico delle azzurre per le delle occasioni mancate e qualche errore di troppo da parte di Paolini.

a destra Simone Bolelli e Andrea Vavassori

Ennesima occasione mancata per il nostro doppio maschile Simone Bolelli e Andrea Vavassori. Dopo aver accarezzato, nel primo set della finale, il segno di uno Slam gli azzurri cedono a Harri Heliovaara e Henry Patten, N. 6 del seeding, che si impongono in rimonta 6-7, 7-6, 6-3 dopo una partita molto combattuta di oltre tre ore.

Chiudiamo con una notizia forse sottovalutata che non ha nulla a ce fare con gli Australian Open ma riguarda il nostro beniamino.

Lo straordinario percorso di Jannik Sinner nel  2024gli è valso il titolo di World Champions in singolare maschile da parte della ITF, la federazione internazionale di tennis, primo italiano ad essere nominato campione del mondo in singolare.

Il movimento tennistico italiano festeggia anche Jasmine Paolini e Sara Errani come World Champion in doppio femminile.

E il 2025 è solo all’inizio.

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