Si è aperta giovedì 27 gennaio, proprio durante la Giornata della Memoria, la mostra documentaria permanente dal titolo “La persecuzione degli ebrei nella provincia di Viterbo” organizzata dal Comune di Faleria.

Un modo per ricordare, per dare valore alla memoria, per riscoprire quello che è stato e che è successo proprio accanto a noi. I documenti e le fonti della mostra sono stati concessi dall’Archivio di Stato di Viterbo e sono curati dal Direttore Angelo Allegrini. Si tratta di venti reperti originali dell’epoca fascista, circolari tratte dagli archivi di Comuni, avvisi della Prefettura, ordini della questura. Pagine sopra le quali vengono fissate le vite, gli istanti, i destini di tantissime vite.

Semplici fogli, a volte sbiaditi, a volte rovinati, che hanno il grande merito di farci viaggiare nel tempo, di farci riflettere sul modo in cui la dittatura fascista controllava la quotidianità, reprimeva e controllava il dissenso, controllava le famiglie, metteva in moto la macchina della morte. “Esaminate pertanto la opportunità di inviare ai campi di concentramento gli elementi locali ebraici che più danno luogo at sospetti con i loro sentimenti e la loro condotta” recita il sollecito del Ministro Buffarini, nel 1941. Parole, attimi, momenti che troppe volte vengono dimenticati e che invece è bene riscoprire.

Per farlo basta andare a Faleria. La mostra sarà visitabile anche venerdì, sabato e domenica presso la Sala della Misericordia, dalle 17.00 alle 19.00.

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