Per il campione tedesco Zverev il torneo casalingo doveva essere una medicina per consolare il deludente avvio di stagione. Il campione tedesco nel 2025 è riuscito a trionfare solo in un altro torneo di casa, quello di Monaco di Baviera ad aprile, il giorno del suo 28esimo compleanno, facendo svanire le aspettative per un suo assalto al primo posto del ranking ATP durante la forzata assenza di Jannik. Appunto la concomitante assenza dal torneo dei due big del tennis mondiale, la coppia Sinner Alcaraz – che arrivati all’ultimo atto degli internazionali di Roma hanno preferito prendersi un po’ di riposo e saltare il torneo amburghese in vista del Roland Garros – sembrava l’occasione giusta per aggiungere un titolo al suo comunque importante palmares. Invece, di fronte al suo pubblico esce di scena al secondo turno cedendo durante il tie-break del terzo set al francese Alexander Muller, #39 ATP, in ottima forma.
Allo sfortunato Zverev fa ottima compagnia l’altra testa di serie, lo statunitense Frances Tiafoe, #16 ATP, ai quarti. Così il torneo sembrava destinato ad un altro campione che poco ha dimostrato nel 2025, il russo Rublev, vincitore del 500 di Doha a febbraio contro uno degli astri nascenti del tennis mondiale, il britannico Jack Draper.
Nessuno o quasi aveva fatto i conti con il nostro Flavio Cobolli.
Partito subito in salita, il romano prevale al primo turno sul #225 ATP, l’ucraino Vitaliy Sachko, solamente al terzo set. Nel secondo turno si riscatta chiudendo in due set contro lo spagnolo Alejandro Davidovich Fokina, una delle teste di serie del torneo.
Ai quarti è la volta di Roberto Bautista Agut, lo spagnolo che ha appena eliminato la testa di serie #2 Tiafoe, combatte nel primo set poi cede con un perentorio 6-0 lanciano l’italiano in semifinale.
Un’epica battaglia con l’argentino Tomas Martin Etcheverry, #53 del ranking ma molto forte sulla terra battuta, con una straordinaria rimonta per la prima volta in carriera Cobolli batte Etcheverry e centra la finale ad Amburgo dove ad attenderlo c’è Rublev.
L’italiano in finale ha dominato l’incontro sin dall’inizio, imponendo un ritmo aggressivo e sfruttando le difficoltà fisiche e mentali di Rublev. Il giovane romano ha salvato sei delle sette palle break concesse e ha convertito quattro delle sue opportunità, mostrando grande solidità nei momenti chiave. Il match si è concluso in 90 minuti, con Cobolli che ha festeggiato emozionato davanti a familiari e amici presenti sugli spalti raggiungendo n traguardo storico.
Questo successo rappresenta il secondo titolo ATP per il romano nel 2025, dopo la vittoria al Romanian Open di Bucarest ad aprile. Grazie a questo risultato, il tennista romano sale al 26º posto del ranking mondiale, il miglior piazzamento della sua carriera.
Per Rublev, ex numero 8 del mondo, questa sconfitta prosegue un periodo negativo perdendo terreno in classifica, ora al 17º posto.
Flavio Cobolli è uno di quei giovani atleti capaci di far innamorare il pubblico con il suo tennis grintoso e il suo spirito combattivo. Nato il 6 maggio 2002 a Firenze, è cresciuto però a Subiaco, vicino a Roma, dove ha mosso i primi passi nello sport. Figlio d’arte – suo padre Stefano è stato tennista professionista e oggi lo segue da coach – Flavio ha respirato l’aria dei campi fin da piccolo, anche se inizialmente ha diviso il suo tempo tra tennis e calcio. Non a caso, da ragazzo ha giocato nelle giovanili della Roma sotto la guida di Bruno Conti, ricoprendo il ruolo di terzino. Ma a 13 anni ha deciso: il tennis gli regalava emozioni troppo forti per lasciarlo andare.
La sua carriera ha preso slancio nel circuito junior, dove si è messo in evidenza già nel 2018 portando l’Italia in semifinale alla Coppa Davis Junior. Due anni dopo, ha vinto il Roland Garros juniores in doppio, insieme allo svizzero Dominic Stricker. Un primo assaggio di gloria, che ha confermato il suo potenziale.
Il passaggio tra i professionisti è avvenuto nel 2020. I primi successi importanti sono arrivati nel 2024, anno in cui ha raggiunto il terzo turno agli Australian Open e agli US Open, le sue prime vittorie in uno Slam. Sempre nel 2024 ha sfiorato il suo primo titolo ATP, arrivando in finale a Washington, dove ha ceduto solo a Sebastian Korda.
Il 2025, però, è stato l’anno della consacrazione. Ad aprile ha sollevato il suo primo trofeo ATP 250 a Bucarest, battendo Sebastián Báez in finale. Ma il vero salto di qualità è arrivato con la clamorosa vittoria nel torneo ATP 500 di Amburgo.
Gioca con la mano destra, è alto 183 cm e pesa 74 kg. Predilige la terra battuta – non a caso il suo torneo del cuore sono gli Internazionali d’Italia a Roma –
e ha sempre indicato Fabio Fognini come suo idolo. È un grande tifoso della Roma e nutre una profonda ammirazione per Francesco Totti. Fuori dal campo, è legato da belle amicizie con il calciatore Edoardo Bove e il pilota motociclistico Fabio Di Giannantonio.
Flavio Cobolli non è solo un giovane promettente, ma un talento già pronto per il grande tennis. La sua storia parla di passione, scelte coraggiose e di un sogno che, giorno dopo giorno, sta diventando realtà. L’Italia del tennis continua a cresce e può sognare in grande anche grazie a lui.
E la coppia Bolelli/Vavassori continua a regalare gioie agli appassionati.
Simone Bolelli e Andrea Vavassori hanno conquistato il titolo di doppio maschile all’ATP 500 di Amburgo 2025, sconfiggendo in finale la coppia formata dall’argentino Andrés Molteni e dal brasiliano Fernando Romboli con un netto 6-4, 6-0. La partita si è conclusa in poco più di un’ora, evidenziando la superiorità degli italiani, che non hanno concesso alcuna palla break e hanno dominato soprattutto nel secondo set, chiuso con un “bagel” .
Questo trionfo rappresenta il terzo titolo stagionale per Bolelli e Vavassori, dopo le vittorie ad Adelaide e Rotterdam, e il sesto complessivo della loro carriera in coppia. Il successo ad Amburgo assume un significato particolare, poiché arriva dopo un periodo difficile caratterizzato da quattro sconfitte consecutive. La vittoria rilancia le ambizioni della coppia italiana, che ora si posiziona al quarto posto nella Race di doppio e guarda con fiducia ai prossimi appuntamenti del circuito .
Per Bolelli, si tratta del 17º titolo ATP in doppio, mentre per Vavassori è il sesto. La loro performance ad Amburgo conferma la solidità del duo e la capacità di reagire nei momenti di difficoltà, consolidando la loro posizione tra le migliori coppie del circuito .
Il tennis italiano sta vivendo un momento magico e adesso è giusto il momento del secondo Grande Slam dell’anno, a Parigi si è alzato il sipario sul tempio della terra rossa, il Roland Garros.
