Sale l’attesa per la decisione della Cassazione sull’omicidio di Marco Vannini, il 21enne deceduto nel maggio 2015 dopo essere stato ferito da un colpo di arma da fuoco in casa della sua fidanzata a Ladispoli, cittadina del litorale romano. Venerdì prossimo, la prima sezione penale della Suprema Corte di Piazza Cavour a Roma dovrà esaminare i ricorsi presentati dalla procura generale di Roma, dai familiari della vittima – parti civili nel processo – e dalla difesa contro la sentenza della contestatissima sentenza della Corte d’assise d’appello di Roma. La quale, un anno fa, ridusse la pena dai 14 anni inflitti in primo grado a 5 anni di reclusione per il principale imputato, Antonio Ciontoli, padre di Martina, la ragazza di Vannini.

I giudici di secondo grado, infatti, riqualificarono il reato da omicidio volontario in colposo: questo portò al notevole sconto di pena, che suscitò la rabbia dei genitori di Vannini e molte polemiche nel dibattito pubblico.

Rammentiamo che secondo il nostro ordine giudiziario, gli “ermellini” della Cassazione potranno rimandare il procedimento alla Corte d’appello per un nuovo riscontrando anomalie in quello precedente oppure confermare le sentenze di un anno fa. Nulla di più.

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