Slitta ancora la decisione del gup del Tribunale di Cassino sul rinvio a giudizio dei cinque imputati nel procedimento per l’omicidio di Serena Mollicone, la giovane di Arce scomparsa il 1 giugno del 2001 e trovata morta due giorni dopo nel bosco dell’Anitrella. Nell’udienza di oggi il gup Domenico Di Croce, dopo aver esaminato alcune eccezioni sollevate dai difensori degli imputati, ha ammesso la costituzione di parte civile dell’Arma dei Carabinieri, dei familiari di Serena Mollicone e dei familiari del brigadiere Santino Tuzi, morto suicida nel 2008, rinviando la discussione al 7 febbraio prossimo.

Altre due udienze per le questioni preliminari da analizzare sono state fissate sempre a febbraio e solo successivamente il gup si esprimerà sul rinvio a giudizio dei cinque imputati. L’ex maresciallo dei carabinieri Franco Mottola, la moglie Anna Maria, il figlio Marco e il maresciallo Vincenzo Quatrale sono accusati di concorso nell’omicidio; Quatrale è accusato anche di istigazione al suicidio del brigadiere Santino Tuzi mentre l’appuntato Francesco Suprano è accusato di favoreggiamento.

Secondo l’accusa Serena Mollicone sarebbe stata uccisa all’interno della caserma dei carabinieri di Arce, in quanto aveva scoperto un giro di droga gestito da Marco Mottola.

Nel frattempo sono sempre gravi le condizioni di Guglielmo Mollicone, colpito da infarto il 26 novembre scorso e ricoverato da allora in rianimazione. Si deve molto alla sua ostinata tenacia se si giungerà a un processo.

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