La IRBM di Pomezia ha messo a punto un vaccino per il coronavirus. Ma il percorso è solo all’inizio: dovrà essere prodotto, ma soprattutto sperimentato su animali e poi su esseri umani. “Siamo pronti a entrare in produzione con il vaccino anti-covid 19. Saremo pronti per giugno con le prime mille dosi e si potrà sperimentare sui topi e poi siamo pronti per la sperimentazione sull’organismo umano”, ha dichiarato a Fanpage.it l’amministratore delegato Piero Di Lorenzo.
Che ha aggiunto: “I cinesi a dicembre hanno isolato e sequenziato il virus. L’istituto Jenner della Oxford University, con cui collaboriamo, è esperto sui coronavirus perché ha tirato fuori il vaccino anti-mers che è in sperimentazione in Arabia Saudita. Loro hanno sintetizzato il gene della proteina spike che sta sul covid-19. Si tratta, in parole povere, della corona ed è la proteina che trasmette il contagio”
Ricordiamo che fu proprio all’IRBM, dove oggi lavorano oltre 250 scienziati, che fu messo a punto il primo vaccino anti-Ebola che, nel 2014, per fermare la pandemia dilagante nel Continente africano, ottenne l’autorizzazione alla produzione di un milione di dosi, in un giorno (contro i tempi molto più lunghi delle sperimentazioni ordinarie). Alcuni anni prima, nel 2009 fu lo stesso laboratorio di Pomezia (al tempo di proprietà dell’americana Merck) a mettere a punto l’«Isentress», un farmaco per la cura dell’Aids, tuttora usato per la terapia di questa malattia tutt’altro che sconfitta
