“Noi siamo stati in Parlamento a luglio a spiegare che bisognava tenere lo stato di emergenza e in tanti ci hanno accusati di dittatura sanitaria e che stavamo esagerando, ma oggi il paese è più forte per affrontare questa crisi che è mondiale: a marzo cercavamo mascherine e oggi abbiamo una produzione autonoma che può arrivare a 30 milioni al giorno ma nessuno ha la bacchetta magica e dobbiamo avere parole di verità”.

Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza in collegamento con di Martedì su La7. “Sono i dati di una situazione seria che non può essere sottovalutata, per questo abbiamo scelto misure dure ma il governo ha fatto una scelta secca: 5 miliardi di euro in aiuti. Ma senza misure ferme la curva non torna sotto controllo e abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti“, ha aggiunto Speranza, che ha anche ricordato come in questa fase, con dei numeri così alti, il tracciamento sia difficile. “Per questo – ha detto il ministro – abbiamo bisogno di diradare le relazioni tra le persone  e che ciò che non consideriamo essenziale possa essere rimandato. Quando è possibile restare a casa e evitare spostamenti”.

“Abbiamo provato a salvaguardare il più possibile la scuola perché la riteniamo una funzione fondamentale e abbiamo provato ove possibile a non  toccare il lavoro però abbiamo bisogno di ridurre necessariamente questa curva e ognuno di noi deve fare uno sforzo per ridurre il numero di persone che ogni giorno incrocia perché ogni volta c’è il rischio di aumentare le dimensioni del contagio“, ha aggiunto Speranza.

 

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