Come visto nel precedente articolo di questa rubrica la Germania ha lavorato molto per rendere il sistema di gestione dei rifiuti sempre più efficiente e sostenibile. Grazie a questi sforzi è riuscita a destinare in discarica solo l’1% dei rifiuti urbani e a raggiungere una percentuale di riciclo che sfiora il 70%!
Se la Germania in Europa rappresenta per certi versi il modello di riferimento, della Spagna non si può dire altrettanto. Infatti, tra gli Stati membri “grandi” è quella che fa registrare i numeri meno lodevoli. La Spagna ricicla appena il 36% dei rifiuti urbani, ne incenerisce il 13% e alla fine dei conti ne porta in discarica il 51%.
Per dare una misura di quanto questi numeri siano poco rassicuranti basti pensare che l’Italia destina in discarica il 26% (la metà della Spagna) e ricicla il 14% di rifiuti in più; il tutto a fronte di un rapporto PIL/popolazione molto simile. Inoltre, i dati fatti registrare dalla Spagna si attestano sensibilmente al di sotto della media europea che si aggira sul 46% per il riciclaggio e il 24% per lo smaltimento in discarica.
Insomma, i risultati non sono affatto a favore della Spagna; anzi, evidenziano il distacco che questo Stato deve ancora colmare per adeguarsi alle medie europee.
Ad ogni modo, all’interno del territorio spagnolo è presente una forte discrepanza tra le regioni interne per quanto riguarda la produzione di rifiuti urbani annui pro capite. Si passa da 800 kg/annui pro capite delle Isole Baleari ai 360 kg della comunità di Madrid, passando per i 600 kg delle Canarie.
Nonostante i numeri fatti registrare dalla Spagna non siano ancora sufficienti per la Comunità europea alcune regioni come i Paesi Baschi e l’Andalusia mostrano una diminuzione dei rifiuti prodotti incoraggiante, pari rispettivamente al 17% e al 7%.