Elisa Granato, ricercatrice italiana tra i mille volontari coinvolti nella sperimentazione del prototipo del vaccino sviluppato nei laboratori di Oxford. ANSA/BBC ++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY ++

“Entro dicembre, se tutti i test daranno gli esiti positivi che ci auguriamo, ci sarà un primo stock di vaccino anti-Covid disponibile per iniziare la vaccinazione di alcune categorie più fragili”. Lo sostiene Pietro Di Lorenzo, presidente di Irbm, azienda italiana che collabora con lo Jenner Instiute della Oxford University per la sperimentazione del vaccino contro il coronavirus.

A giugno, se la prima fase di test su 500 volontari sani darà esiti positivi, inizierà la fase ulteriore di test su 5.000 soggetti. Il vaccino anti-Covid sperimentale messo a punto da Oxford University e Advent-Irbm, ChAdOx1, è stato somministrato finora ad oltre 320 volontari sani evidenziando di essere “sicuro e ben tollerato”. Lo sottolinea la multinazionale AstraZeneca, di cui oggi è stata annunciata la partnership per la produzione e distribuzione del vaccino.

La sperimentazione clinica del potenziale vaccino è iniziata la scorsa settimana su oltre 500 volontari sani in 5 centri in Inghilterra. I risultati di questa prima fase sono attesi entro maggio.

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