Una settimana ai Championships da incorniciare: tre italiani agli ottavi per la prima volta nell’era Open mentre Fognini regala un ultimo capolavoro contro Alcaraz. Grandi sorprese nello slam londinese, crollano molte teste di serie, Cobolli in ascesa, Musetti e Berrettini deludono.
La prima settimana di Wimbledon si chiude con un’impresa che riscrive la storia del tennis italiano: per la prima volta nell’era Open, tre azzurri approdano agli ottavi di finale di Wimbledon. A guidare la spedizione è Jannik Sinner, seguito a sorpresa da Flavio Cobolli e da un ritrovato Lorenzo Sonego, portando l’Italia a essere una delle grandi protagoniste del torneo..
Ma è Fabio Fognini ad accendere il cuore degli appassionati, con un match leggendario contro Carlos Alcaraz, nel suo probabile addio ai prati di Wimbledon, toccando il momento emotivamente più alto della settimana e costringendo il talento spagnolo a degli straordinari inattesi per non rischiare l’eliminazione più clamorosa nella storia di Wimbedon.
Fabio è stato il tennista italiano più emblematico di una generazione che ha preceduto i fenomeni di oggi. Prima che Berrettini qui giocasse la finale nel 2021, primo tennista italiano a disputare la finale del Major londinese. Quando ancora era impensabile assistere all’ascesa di Sinner o al gioco spettacolare di Musetti, il ligure è stato il primo a vincere un Masters 1000 nell’era open, quello sulla terra rossa del Country Club di Monte Carlo nel 2019, eliminando Andrej Rublëv, il numero 3 del mondo Alexander Zverev e in semifinale il “re” Rafael Nadal, campione in carica. Fognini è stato anche il primo italiano in top-ten dell’Era Open.
Il ligure, senza ranking protetto, ha ricevuto una wild card e ha sfruttato ogni secondo in campo per ricordare al mondo il suo talento con smorzate di tocco, accelerazioni fulminee e quel mix inconfondibile di genio e sregolatezza.
Probabilmente alla sua ultima apparizione sull’erba di Wimbledon, il sanremese, di fronte alla moglie Flavia Pennetta e i figli Federico e Farahha, ha disputato una partita straordinaria, portando Alcaraz al quinto set in un duello, durato ben 4h37′ di gioco. Fabio ha mescolato magie tennistiche e spirito da guerriero, dimostrando di essere capace di proporre qualcosa di sempre diverso e inatteso, di pareggiare con lo stesso tasso di spettacolarità un tennis di cui sino a ieri “il murciano” credeva essere l’unico detentore. Spettacolare il colpo di Fognini nel secondo set, una risposta di dritto potente al servizio di Alcaraz, seguita da un gesto rivolto al pubblico, in cui mimava di scattare una foto, con un sorriso.
Il Match
Fabio inizia con intensità, rompe il ritmo di Carlos e costringe lo spagnolo a salvarsi più volte che trova fiducia nel finale chiudendo 7-5.
E’ il ligure a strappargli il secondo, passa al tie-break con un miglior rendimento fisico e pochi errori gratuiti chiudendo con un passante in corsa che ha fatto esplodere il Campo centrale
Nel terzo set Alcaraz alza il livello e torna avanti vincendo nuovamente di misura con il punteggio di 7-5, grazie a un miglior ritmo fisico e a meno errori gratuiti.
Nel quarto set Fognini sembra poter fare l’impresa, domina il parziale con cinque giochi consecutivi chiudendo 6-2. Il sanremese non si arrende e mette in difficoltà la testa dello spagnolo.
Al quinto set Alcaraz recupera lucidità e vince nettamente 6-1, dimostrando una freschezza atletica superiore grazie anche alla enorme differenza di età, 16 anni separano i due atleti, chiudendo l’incontro dopo un’epica battaglia sul campo centrale.
Alcaraz ha vinto il match, ma l’applauso finale del pubblico in piedi, durato oltre due minuti, è stato tutto per Fabio.
“Se è stato il mio ultimo Wimbledon, volevo lasciarlo così: con la testa alta e il cuore pieno” ha detto Fognini commosso “Se doveva essere l’ultima volta, non poteva andare meglio. Ho lasciato tutto lì”. Applausi a scena aperta per lui, e un sincero tributo da Alcaraz: “Fabio è un artista. Ho imparato da lui oggi.”
Gli italiani
Per Jannik Sinner, la corsa verso la seconda settimana prosegue con sicurezza e solidità. Jannick supera nei primi tre turni rivali insidiosi come Luca Nardi, nel derby d’esordio al centrale, poi Aleksandar Vukic e infine un Pedro Martinez sofferente per problemi alla spalla destra che ne ha condizionato notevolmente il fondamentale del servizio. Ha comunque mostrato un tennis maturo e convincente, sempre più fluido anche sull’erba lasciandosi alle spalle le tristi ombre di Halle. Il servizio continua a essere un’arma letale, e l’attitudine glaciale con cui gestisce i momenti chiave fa sembrare semplice ogni partita. Per il n.1 del seeding, Wimbledon 2025 potrebbe essere il terreno della consacrazione definitiva.
Ma la vera rivelazione è Cobolli, con la sua freschezza atletica e un servizio in costante crescita, Flavio ha conquistato il cuore del pubblico e l’attenzione internazionale. Il romano si regala la seconda settimana di uno Slam per la prima volta in carriera. Cobolli ha saputo adattarsi all’erba con intelligenza, battendo in particolare uno degli astri nascenti del tennis mondiale, il diciannovenne Ceco Jakub Mensik. Ha dimostrato una solida personalità e una crescita tattica che lo accompagna dagli inizi della stagione sulla terra rossa. Il suo entusiasmo contagia il pubblico e il suo gioco si sta rivelando sorprendentemente efficace.
Con lui, anche Lorenzo Sonego risplende. Il torinese ha superato un tabellone ostico, superando la sorpresa Nikoloz Basilashvili, a cui è dovuta l’eliminazione di Lorenzo Musetti, e poi la testa di serie numero 29, lo statunitense Brandon Nakashima, #34 nel ranking ATP. Lorenzo non finisce mai di stupire e vince all’All England Club l’ennesimo match di una carriera da lottatore: 6-7 7-6 7-6 3-6 7-6 a Nakashima in oltre 5 ore di battaglia senza esclusione di colpi. Solido al servizio e molto più incisivo a rete rispetto al passato, Sonego sembra aver ritrovato le motivazioni e la forma dei giorni migliori.
Teste di serie al tappeto: il torneo delle sorprese
Wimbledon 2025 si sta rivelando il torneo delle sorprese. Zverev, Tsitsipas, Hurkacz, Auger-Aliassime, Draper, Medvedev e Rune, tra gli altri, sono già fuori, complice anche l’aria troppo afosa insolita per Londra e un caldo inusuale che ha cambiato le condizioni di gioco. L’instabilità del tabellone rende il torneo apertissimo e più imprevedibile che mai.
Ma questa prima settimana resterà nella storia soprattutto per l’ondata azzurra sull’erba, guidata da una generazione che sta dimostrando di poter competere ovunque, anche nel tempio sacro del tennis. E mentre Sinner guida la carica, Fognini saluta con classe: il passato e il futuro del tennis italiano si sono incrociati proprio qui, a Wimbledon.
Non è invece andata come sperato per Lorenzo Musetti e Matteo Berrettini. Musetti, che era chiamato a difendere l’exploit del 2024 con la semifinale persa con Novak Djokovic, si è arreso in quattro set nel primo turno a Nikoloz Basilashvili, confermando le difficoltà emerse nell’ultimo periodo. Berrettini, ancora tormentato da problemi fisici, è stato eliminato al primo turno dal polacco
Kamil Majchrzak al quinto set di un incontro che lascia l’amaro in bocca. Il loro Wimbledon 2025 resta una delusione.
Sogno azzurro e tabelloni aperti
Sinner favorito, Cobolli in rampa di lancio, Sonego con il cuore da leone: la seconda settimana si apre con l’Italia da protagonista. Mai il tennis azzurro aveva avuto tre portacolori agli ottavi a Wimbledon. E con lo spirito di Fognini ancora nell’aria, tutto sembra possibile.
