“La situazione dei medici, e di tutto il personale sanitario, all’interno degli ospedali italiani, è estremamente preoccupante, al Nord, così come nel resto del Paese. Il ricovero dei pazienti infetti negli ospedali si è rivelata (a posteriori) una scelta sbagliata e deleteria, perché ha trasformato queste strutture in veri e propri focolai di Covid-19”.
È quanto dichiara Alessandro Garau, segretario del CoAS Medici Dirigenti.
“Non è ancora stata recepita pienamente – continua Garau – l’indicazione che per bloccare il virus è necessario agire per separare del tutto le persone ancora negative dai portatori sani, dai paucisintomatici e dagli ammalati, impedendo così che questi infettino ancora, anche all’interno degli ospedali. Questo, sta portando a un’ecatombe medica: siamo già a oltre 44 morti, e la situazione è drammatica anche per quanto riguarda gli infermieri.
Purtroppo, la più grave mancanza è stata ed è ancora quella dei Dispositivi di Protezione Individuali (DPI) necessari ad assistere sia gli ammalati che i sospetti per fronteggiare l’emergenza, insieme a quella di disposizioni sanitarie precise da parte di direttori sanitari che stanno tardando ad adattare le strategie nazionali alle situazioni locali. Di contro, stanno già affilando le armi avvocati e medici legali riproponendo spot pubblicitari per valutazioni gratuite. Con il virus di fronte e gli avvocati pronti ad intervenire per ipotetiche responsabilità, per il personale sanitario è impossibile lavorare con la serenità necessaria”.
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