Sabato 24 inizia “l’avventura e il sogno” dell’anno accademico 2022/23  del Balletto di Roma Kids – Capena.

A tagliare il nastro del nuovo inizio sarà Alessandra Celentano “l’inflessibile”. Grande professionista, da anni insegnante di danza classica, e volto iconico ormai, di “Amici” il noto talent show condotto da Maria De Filippi. L’appuntamento è per le 21 presso il centro Vita Sport  in via Tiberina 34, Capena, accanto al ristorante Agorà. E’ la festa per dare il via del primo anno di vita della scuola di danza.

Danza classica, hip hop, modern, propedeutica

Una realtà già consolidata dopo solo un anno di attività. Nei giorni scorsi più  di centoventi partecipanti, provenienti da tutti i comuni limitrofi, hanno mosso i primi passi nelle varie discipline della scuola: danza classica, hip hop, modern, propedeutica e movimento creativo dai 3 ai 17 anni. La struttura di Capena è diretta emanazione de “Il Balletto di Roma”  struttura di formazione e produzione della danza dal 1960-

La nuova è dedicata ai giovanissimi. L’offerta didattica offre un ampio programma di formazione curato da professionisti dalla solida preparazione ed esperienza in campo artistico e didattico. Il Balletto di Roma è stato fondato nel 1960 da Walter Zappolini e Franca Bartolomei,  promuove da sempre la danza d’autore italiana e si affaccia oggi sulla scena internazionale con una nuova Direzione Artistica e con progettualità di ricerca, produzione e collaborazione capaci di coniugare la tradizione con l’innovazione e di sviluppare la presenza della compagnia in Europa e nel mondo.

 

Una proposta che valorizza il territorio

La scuola di Capena, diretta da Matteo Carratoni, ha l’ambizione di contribuire e qualificare il territorio. Risponde ad una domanda crescente che arriva dai paesi vicini e dagli insediamenti residenziali realizzati in questi anni. Ma valorizza le terre dell’area Tiberina non in senso campanilistico ma di bellezza. Ne è prova la “location “ scelta questa estate per il primo saggio finale della scuola: l’anfiteatro di Nazzano, una struttura dimenticata e recuperata alla sua funzione, che ha il pregio di essere letteralmente sospesa sulla valle del Tevere.  

 

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