Da  oggi  e per due volte a settimana fino alla fine dell’anno scolastico, le scuole primarie di Capena terranno video lezioni via internet della durata di un’ora. La decisione, come hanno  evidenziato le misure adottate per battere Covid -19, ha fatto emergere in tutta la sua grandezza il divario digitale che ancora permane nei nostri comuni, e come questo problema spesso denunciato e mai  affrontato con decisione dalle istituzioni tutte, rischi oggi di diventare fattore di esclusione, moltiplicatore di diseguaglianza.  Proprio per evitare che questo accada ieri  alle 14,30 nell’aula consiliare del Comune di Capena sono stati donati a dieci genitori altrettanti tablet che consentiranno ai loro  bambini di partecipare alle attività didattiche e alla prosecuzione del lavoro con i loro compagni di classe senza differenze.

Donati 10 tablet a famiglie in difficoltà

La consegna dei device è avvenuta alla presenza del sindaco Roberto Barbetti, dell’assessore Elvira Campanale e della del Presidente Lyons Bruna Berselli che ha curato la donazione. “L’emergenza del Covid 19 – scrive in una nota su facebook il Comune –  e la conseguente necessità della teledidattica, hanno fatto emergere per alcune famiglie grosse difficoltà ad assicurare ai propri figli i mezzi elettronici necessari alla partecipazione alle attività didattiche a distanza. Molto ha fatto la nostra scuola per assicurare a tanti bambini pc e tablet, ma le richieste di supporti informatici sono state più numerose delle disponibilità . Ci siamo quindi attivati per richiedere fondi ad Enti benefici per verificare la possibilità di donazioni.

Una donazione del “Lyons Club Parco di Veio Flaminia Gens” 

Il “Lyons Club Parco di Veio Flaminia Gens”, che ringraziamo per la sua grande generosità, ha accolto la nostra richiesta ed ha acquistato i tablet che oggi sono stati donati”. Iniziativa lodevole, ma non mancano genitori perplessi, non dalla donazione rispetto alla quale applaudono, quanto dalla decisione della scuola di avviare la didattica a distanza a meno di un mese dalla conclusione dell’anno scolastico. E proprio nella settimana in cui i genitori dovranno tornare a lavorare. La perplessità ha ragione d’essere, ma è pur vero che primo o poi bisogna iniziare e che forse la scuola vuole utilizzare questo mese come periodo di rodaggio per arrivare a settembre, quando riprenderanno le lezioni, con il motore a pieno ritmo e tutti i ragazzi attrezzati al meglio per seguirle.

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