L’idea di condurre una vita “green” spesso si scontra con i costi elevati di automobili ecologiche, fonti di riscaldamento alternative, verdure biologiche e abbigliamento equo e solidale. Uno stile che sembra insostenibile, finché non ci si rende conto che si può stare al mondo in maniera corretta partendo soprattutto dalle basi, cioè dall’educazione ambientale delle nuove generazioni.

È la filosofia che sta alla base del progetto Green School, nato a Varese nel 2009 e ormai diffuso in tutta Italia. Anche la provincia di Roma si è avvicinata a questa iniziativa, con la partecipazione degli istituti I.C. “Bruno Buozzi” e ISS “Piazza della Resistenza” di Monterotondo.

Cosa è Green School?

È formazione, partecipazione attiva, monitoraggio e risoluzione dei problemi. Gli studenti sviluppano attivamente un percorso di sensibilizzazione sulla produzione e sullo smaltimento dei rifiuti nei propri edifici scolastici, cercando di rilevare (e soprattutto risolvere) le problematiche connesse a questi passaggi.

È così che l’intera comunità scolastica, compresi docenti e personale ATA, forma un vero e proprio gruppo di lavoro nel quale, ognuno con compiti specifici, si occuperà analizzare il mondo dei “rifiuti” interno ai plessi.

Si parte da uno studio dettagliato della quantità e della tipologia di spazzatura prodotta, dati precisi da analizzare insieme all’intera comunità scolastica. Questo tipo di approfondimento metterà in luce problematiche legate al fenomeno, stimolando la ricerca di soluzioni per risolverle. Il progetto Green school, grazie alla fantasia e al senso pratico dei giovani ragazzi, ha sottolineato in più occasioni come anche i piccoli gesti possano fare la differenza.

Niente massimi sistemi, niente soluzioni complicate: talvolta basta una segnaletica migliore, un cestino per la plastica messo dove è davvero necessario per poter ridurre il carico di rifiuti indifferenziati.

Alla fine del progetto, una volta applicati questi piccoli ma importanti accorgimenti, si analizzano i risultati e si condividono con l’intera comunità scolastica. Arriva così il momento della consapevolezza: ad ogni gesto pratico, corrisponde una conseguenza importante.

Green school è un percorso di formazione, di collaborazione e soprattutto di confronto. Insieme si rilevano i problemi e, sempre insieme, si cerca di risolverli. Nel corso degli anni ha dimostrato di rappresentare un modello costruttivo di sensibilizzazione verso un modo più vivibile, a cui gli stessi giovani hanno prestato attenzione con passione e impegno.

Il nostro pianeta ha bisogno di politiche ambientali forti per poter invertire la rotta di un viaggio sempre più cupo: si stima che ogni anno finiscano nelle acque marine dai 4,8 ai 12,7 milioni di tonnellate di plastica, andando a creare delle vere e proprie isole galleggianti di rifiuti.

Green School, che potrebbe sembrare una piccola realtà, sovverte il modo di approcciare la questione: grazie all’educazione delle nuove generazioni potremmo avere cittadini più consapevoli e strutturati che, invece di rincorrere i problemi ambientali o semplicemente infischiarsene, si muoveranno nel mondo del futuro con maggiore rispetto e consapevolezza.

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