La nota azienda di abbigliamento, Bonprix, leader nel settore dell’e-commerce è stata querelata per plagio quattro anni fa da un artista di origini pugliesi, Giovanni Ria. L’accusa rivolta dall’artista all’azienda è quella di aver utilizzato l’immagine di un proprio mosaico per una linea di abbigliamento. Il mosaico rappresenta la Madonna della Pace, un’opera di grande pregio artistico e spirituale.

La vicenda, seguita dalla Procura di Lecce, sembrava finire in un nulla di fatto. Il pm leccese aveva infatti chiesto al giudice l’archiviazione perché non era possibile individuare un responsabile per l’appropriazione della proprietà intellettuale dell’opera. Bonprix ha sede in Germania e opera nel Belpaese grazie all’ausilio di un procuratore. Per il pm sembrava impossibile riconoscere la responsabilità al rappresentate italiano della società.

Le indagini vengono, poi, trasferite a Biella per competenza territoriale. Anche qui, però, il pm chiede l’archiviazione del caso al giudice. Dopo aver ascoltato l’unico indagato, Stefano Rama, legale rappresentante della Bonprix Italia srl, il pm si è convito del fatto che le responsabilità fossero da ricercarsi in Germania e che non valesse la pena iniziare una rogatoria internazionale.

Il giudice per le indagini preliminari non ha condiviso l’idea del pm e ha respinto la richiesta di archiviazione. A detta del gip, è necessario proseguire le indagini per comprendere chi effettivamente ha commissionato la produzione degli abiti con l’immagine del mosaico. E se tali responsabili siano veramente in Germania, oppure qui in Italia.

Ad ogni modo, anche se i capi venduti risultano pochi, sembra fondata una violazione del diritto d’autore. L’artista, infatti, si è visto spogliato  sia della paternità dell’opera, sia del diritto di sfruttamento economico della stessa. A stabilirlo sarà senz’altro il giudice, che sembra voler andare a fondo in questa storia.

 

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