Se ti prende il tormento che la tua salute e quella dei tuoi venga messa in gioco, che la tua casa non valga più nulla, o molto poco poi, come per miracolo… è una sensazione che va oltre la contentezza sapere che questi luoghi, con i loro boschi, le loro colline, il sottosuolo ricco di acque, di reperti, che questa natura perfetta non verrà distrutta dalla cupidigia di qualcuno e dalla stupidità di molti.

Non sono solita fare spoiler ma, complice anche la convinzione che questo non lo sia veramente, credo non ci sia modo migliore per parlare di questo libro che iniziare con un estratto dall’ultima pagina.

In questo dialogo Luca e Paola, due dei protagonisti, tirano finalmente un sospiro di sollievo per il pericolo scampato: la discarica a Riano non si farà.

Uscito ad aprile ed edito da Emia Edizioni, “La Discarica”, scritto da Dante Frontero, racconta la storia della battaglia che Riano e i Comuni limitrofi hanno ingaggiato contro il Comune di Roma a partire dal 2008 per evitare la costruzione della discarica a Pian dell’Olmo.

Le vicende partono proprio dalla primavera di quell’anno, per poi trovare il loro lieto fine nel luglio 2012. –Protagonista del libro è Luca che, complice una gita fuori porta a Riano, dai Parioli decide di trasferirsi a Riano con la famiglia.

Alla storia, che ripercorre fedelmente il burrascoso susseguirsi degli eventi di quegli anni, si alternano le vicende personali del protagonista. Il suo matrimonio, provato dalla decisione di trasferirsi in campagna, le difficoltà a relazionarsi con una figlia adolescente, l’impegno collettivo che ha unito moltissimi cittadini.

Venticinque capitoli che raccontano con dovizia di particolari vicende che solo chi ha vissuto e combattuto quella battaglia sa rendere.

Frontero ha costruito il suo romanzo destreggiandosi abilmente fra storie di vita vissuta e tanti personaggi da descrivere, per restituire ai lettori un racconto puntuale e preciso della cronaca di quegli anni.

Notare l’inquietante parallelismo con il nostro presente è quasi inevitabile. Tutti i dialoghi dei personaggi sono storie di vita quotidiana anche per noi, che invece speravamo di poterci lasciare alle spalle il capitolo discarica.

Credo che per la gran parte degli abitanti dei Comuni della Flaminia leggere “La Discarica” farà provare un misto di amarezza, orgoglio e rimpianto.

La social catena che si era creata non cancella quel senso di ingiustizia dalla situazione. Così come nel 2008 Riano non era il posto giusto per una discarica, non lo è nemmeno Magliano Romano oggi.

Oggi più che mai leggere il prezioso romanzo di Dante Frontero può far riflettere su quanto, dopo undici anni, la situazione non sia cambiata. Credo che per gran parte degli abitanti dei Comuni della Flaminia, leggere “La Discarica” farà provare un misto di amarezza, orgoglio e rimpianto. Sono profetiche le parole del protagonista, che in conclusione dice:

Rimane però una punta d’amarezza per tutti i patemi vissuti, e una sottile inquietudine per quelle parole: “individuazione, al momento, superata.” Come dire: per ora vi lasciamo in pace, ma… come se questa maledetta storia non fosse del tutto superata.

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