La lontra è tornata ad abitare le sponde del Tevere?
Sembra di sì stando alla foto che pubblichiamo, immagine rubata da una foto trappola di Anva (Associazione naturalistica Valle dell’Aniene) che ritrae un esemplare del mustelide mentre furtivo attraversa un albero immerso nell’acqua. Sarebbe una bella notizia perché indicherebbe la grande resilienza della natura, la sua forte capacità rigenerativa, lo scarso inquinamento delle nostre terre, acque ricche di pesci e, soprattutto, segnerebbe il ritorno di una specie scomparsa dalla nostra zona nel 1972 quando un esemplare maschio fu individuato alla foce del Farfa. Da allora più nulla.
Foto scattata il 23 novembre 2023 nelle campagne di Passo Corese
La foto è stata scattata lo scorso 23 novembre nelle campagne di Passo Corese fuori dall’area del Parco di Nazzano, a ridosso di un piccolo corso d’acqua affluente del fiume. Un’ampia zona verde coltivata e racchiusa in un perimetro di strade, la Salaria, la A1, la bretella di collegamento, la ferrovia dell’Alta velocità.
E’ proprio in zone così asservite alle grandi infrastrutture, negli spazi vuoti che creano, in quelli sotto i ponti, ad esempio, che paradossalmente la fauna selvatica trova il suo habitat tranquillo perché poco attrattive per la razza umana.
L’istantanea della elusiva lontra è infatti stata scattata in una zona ripariale con grandi alberi, e riparata dal ponte della ferrovia a pochi metri dallo sbocco a fiume. Un microcosmo marginale, ideale per l’abitare dei selvatici. Queste aree sono definite “biocenosi”, la Treccani le definisce “complesso di popolazioni animali e vegetali che vivono e interagiscono fra loro in uno stesso ambiente, o biotopo con il quale formano un ecosistema di varia grandezza.
Su queste “unità” indagano i giovani naturalisti, vanno dai 18 ai 28 anni, di Anva (Associazione Naturalistica Valle dell’Aniene), costituita nel 2019 a Guidonia Montecelio. Grazie all’aiuto di un solo sponsor, un privato cittadino, sono riusciti a piazzare foto trappole in “biocenosi” particolari disperse nelle campagne romane fino al Tevere dal lato della Bassa Sabina. Hanno scoperto che sono percorse dal lupo italiano, dal gatto selvatico europeo e la puzzola. Ora la lontra.
Scoperta da confermare ma impone monitoraggio continuo
“Lo studio documenta un avvistamento nei pressi di Roma, ottenuto durante un monitoraggio a lungo termine con telecamere di sorveglianza. La lontra osservata potrebbe segnare una potenziale espansione dell’areale o potrebbe sfidare le presunte estinzioni in questa regione, poiché potrebbe essere in dispersione dalle popolazioni note più vicine o un individuo di una popolazione relitta del bacino del Tevere. Perplesso rispetto alla notizia il direttore del Parco Tevere Farfa che non ha segnalazioni del genere all’interno dell’Oasi. In effetti però l’avvistamento è fuori dal parco. Lo studio pubblicato sulla rivista scientifica Natural History Science (NHS) sottolinea la necessità di un monitoraggio continuo e di tempestive analisi genetiche future per ottenere informazioni necessarie per la conservazione delle lontre nell’Italia centrale”.
Nel Lazio questa specie è presente nei fiumi dell’area nord Fiora, Mignone e Tafone , mentre il Wwf in data recente ha documentato un nuovo nucleo di lontre a sud in provincia di Frosinone nel bacino del Garigliano tra Campania e Molise.
