Per chi è abituato a viaggiare, cinque mesi lontano da casa sono un tempo non ben definito che può collocarsi a metà strada fra due punti distinti in un’immaginaria linea del tempo. Per qualcuno potrebbe essere “troppo poco” e per altri semplicemente “troppo”.
Mi piace pensare – anche se sono quasi certa di non sbagliare – che per l’astronauta italiana Samantha Cristoforetti questo tempo sia precisamente a metà, la giusta misura per chi come lei sognava di esplorare lo spazio fin da bambina. Nata a Milano e da sempre con gli occhi puntati al cielo, la Cristoforetti coronerà fra poco per la seconda volta il sogno che coltiva da quando era piccola.
“Ma tornare sulla ISS, la mia casa lontano da casa, è sempre rimasto il mio desiderio più grande. Sono onorata di essere stata assegnata ad una seconda missione spaziale e non vedo l’ora di tornare a rappresentare l’Italia e l’Europa in orbita, contribuendo alle attività di ricerca scientifica e sviluppo tecnologico in microgravità”
A metà aprile AstroSamantha (così si chiama su Twitter) sarà infatti nuovamente sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) raggiungendo l’equipaggio dell’Expedition 67 con la missione Minerva. La Crew-4, composta dalla Cristoforetti e da altri tre astronauti NASA, partirà dal Kennedy Space Center in Florida, a bordo di una navetta Crew Dragon della SpaceX. Quasi otto anni dopo Futura, la sua prima missione sulla ISS, Samantha è pronta a partire nuovamente, stavolta “solo” per 5 mesi.
Nel 2021, quando il Direttore Generale ESA e il Direttore dell’Esplorazione Umana e Robotica ESA hanno presentato la missione durante una conferenza stampa, era stato annunciato che la Cristoforetti sarebbe stata il comandante della Stazione per tutta la durata della Spedizione 68a. Questi piani sono però cambiati a inizio marzo, quando il piano di volo della ISS ha subito delle modifiche che hanno ridotto la durata della missione dell’equipaggio di Samantha, facendo formalmente iniziare la Spedizione 68a solo dopo il suo ritorno sulla Terra. Per questo l’astronauta italiana non sarà più comandante ma leader del Segmento Orbitale Americano (USOS). Il ruolo, che implica la responsabilità di tutte le operazioni che coinvolgono i segmenti americani, canadesi ed europei della Stazione Spaziale, è stato comunque accolto con grande entusiasmo (e una punta di rammarico) dall’astronauta italiana, che ha dichiarato:
“Come membri dell’equipaggio, siamo pronti a dare il nostro contributo come necessario. È un onore per me essere a capo dello Usos, e questo ruolo comprende la maggior parte dei compiti che avrei assunto come comandante – commenta Cristoforetti nella nota dell’Esa -. Riconosco tuttavia che molte persone in Europa, in particolare molte donne, hanno tratto ispirazione dalla prospettiva di avere la prima donna europea comandante dell’Iss. Mi rammarico che questo non accadrà durante la mia missione, ma stiamo selezionando una nuova classe di astronauti e astronaute e sono certa che questa comprenderà donne molto preparate e determinate che saranno pronte, in un futuro non così lontano, ad assumere ruoli di leadership”
Una volta a bordo della ISS Samantha sarà quindi una “specialista di missione” ma la fiducia che il Multilateral Crew Operations Panel ripone in lei è confermata, come affermato da Frank De Winne, capo del Centro Astronauti Europeo, e dal fatto che l’astronauta ha comunque proseguito con un addestramento volto a prepararla anche a ricoprire il ruolo di comandante.
Niente amaro in bocca quindi né per l’Italia, che ancora una volta vede riconosciuta una sua eccellenza, né per la Cristoforetti, che potrà di nuovo prendere per mano la bambina che è stata e farle vivere il sogno che da sempre insegue.