Nei giorni scorsi è stata data notizia di una inchiesta, “Enclave”, che coinvolge l’area di Roma nord e i comuni della nostra area, Riano, Morlupo in primis, e poi Capena, Castelnuovo di Porto, Rignano, Sacrofano.

Le indagini hanno prodotto 33 arresti e raccontano una trama di droga e Ndrangheta. Sulle bancarelle dello spaccio cocaina e hashish, nelle retrovie la criminalità calabra cura rifornimenti e distribuzione capillare. Niente di nuovo si dirà, quell’inchiesta registra una realtà diffusa, nota e radicata, coinvolge centinaia di insospettabili cittadini che si occupano dello spaccio minuto.

E’ una impresa ramificata che produce reddito per giovani e padri di famiglia. Per molti lo spaccio è il secondo lavoro. Nelle nostre vie, come in ogni dove, esci di casa e un po’ di coca la trovi senza fatica.

Lo spaccio come secondo lavoro 

Racconta l’indagine che tutto ciò si svolge senza grandi scossoni, scontri e tantomeno uso di armi. E’ un circuito che predilige il profilo basso, al massimo qualche pestaggio contro chi non sta ai patti e non paga la partita ricevuta, qualche sparo intimidatorio come a Riano, ma niente di più. Il meccanismo fila liscio come l’olio. Ha una sua efficienza, si tratta di affari ed i buoni affari prediligono discrezione.

Le basi, come nel caso di Sacrofano, sono officine, in altri casi centri sportivi. Lì si fanno i patti, si distribuisce “la roba”, si confezionano le dosi, si fanno i conti. Poi la coca arriva nelle sue bustine ai distributori di zona, uno per Comune in genere, che a loro volta lasciano le dosi ai corrieri dell’ultimo miglio, quelli che trovi nei bar, in piazza, ma fanno anche consegne a casa. E’ talmente tutto normale che il commercio avviene alla luce del sole, magari nei pressi di una stazione. A quella di Castelnuovo per esempio, abbiamo visto arrivare un suv Bmw, l’uomo alla guida è sceso e si è recato dietro un muretto. Poi si è allontanato. Dopo un quarto d’ora è sopraggiunto un ragazzo su una 500 Abarth nera si è recato dietro lo stesso muretto e poi via. Ci siamo andati anche noi per capire.

Il muretto della stazione

Quel muretto, come sospettavo, non aveva nulla di speciale, solo qualche blocchetto sconnesso. Secondo l’indagine “Enclave” nella nostra area i centri più “caldi” oltre a Sacrofano sono Morlupo e Riano. Viene fuori che la cocaina ormai è una sostanza che si usa per stare insieme come fosse una bottiglia di buon vino. Riservatezza poca, la ricerca della dose facile facile. Questo circuito criminale è parte delle nostre comunità a tutti gli effetti, la Ndrangheta si è accomodata tra noi senza dare fastidio. Non è violenta, oggi, ma ha nel Dna la ferocia come ricorda Nicola Gratteri Procuratore della Repubblica a Catanzaro. Scrive Hannah Arendt, in “La banalità del male”: ‘Esso può invadere e devastare il mondo intero perché si espande sulla superficie come un fungo”. Ecco sarebbe utile organizzare una cura contro le infezioni micotiche.    

 

Sponsor