Per la nostra ferrovia si annunciano tre anni di disagi. Ecco cosa succederà.

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La nostra ferrovia Roma Nord, con molta fatica e monca di 12 corse, oggi è riuscita in parte a reggere lo stress test della riapertura delle scuole. La soppressione di 18 treni e 12 corse complessive, rispetto all’orario invernale dello scorso anno sulla tratta extraurbana, ha prodotto ritardi all’arrivo in alcuni casi davvero ampi.

Il timore però è che il vero disastro debba ancora arrivare. I tagli infatti sono tanto profondi da intaccare la funzionalità stessa della storica strada ferrata: nove corse dei treni all’andata e altrettante al ritorno, i bus sostitutivi invece da 12 passano a 18. Il conto finale porta appunto alla cancellazione di 12 corse.

Non si tratta di un taglio temporaneo: la ferrovia tornerà a funzionare regolarmente solo alla fine del 2023, anno in cui si prevede si concludano i lavori programmati.

Per il presenteafferma Fabrizio Bonanni del Comitato pendolariprendiamo atto che la Regione non ha voluto ascoltare i pendolari ed esaminare le proposte che avevamo presentato in accordo anche con i sindaci, preferendo adottare senza alcun confronto la soluzione Atac, e per il futuro non siamo ottimisti. L’assessore Mauro Alessandri ha confermato – nel corso dell’assemblea che si è svolta a Castelnuovo di Porto sabato scorso – il suo no alla nostra presenza nell’Osservatorio che dovrà seguire l’evolversi dei lavori sulla Roma Nord e che dureranno più di tre anni”.

Tre anni di disagi che si acuiranno a giugno del 2020 quando sarà chiusa per almeno un anno la stazione Flaminio, i cui lavori riprenderanno ad ottobre. Il capolinea temporaneo sarà attestato ad Acqua Acetosa. Nel corso del convegno a Castelnuovo di Porto, i tecnici regionali hanno chiarito che si farà l’ammodernamento della tratta Montebello-Riano con la sola predisposizione del raddoppio; invece l’inizio dei lavori del raddoppio per la tratta Riano-Morlupo è previsto per marzo-giugno 2020 con firma del contratto entro l’anno corrente. Il fine lavori di tutti i cantieri  è previsto entro il 2023.

Tutte le gare (ferrovia e treni) saranno gestite da Astral come stazione appaltante. Alla conclusione di questo percorso di guerra la Roma Nord, nella tratta extraurbana da Montebello a Viterbo, sarà messa in sicurezza, in parte raddoppiata e ammodernata con l’installazione di sistemi di controllo del traffico all’avanguardia. I nuovi treni saranno undici, di questi, sei saranno disponibili da marzo 2022.

«L’atteggiamento ostativo tenuto dagli attori principali, Regione Lazio e Atac, – dice Davide Nicodemi dell’Associazione TrasportiAmo – è stato tale da impedire alle nostre organizzazioni, come ai cittadini, di avere un qualsiasi confronto sereno e bilaterale. Ma di questo epilogo si assumeranno ogni responsabilità, politica e manageriale, sono settimane che si discute dell’inadeguatezza dell’orario, pensare di sfangarsela con le sole scuse è un’offesa all’intelligenza. Qualcuno dovrà rispondere delle proprie azioni, sia dei disagi provocati, specie agli studenti e pendolari della tratta Catalano-Viterbo, che non sarà neanche servita dai bus integrativi, sia alle interpretazioni date alle direttive ANSF».

L’Osservatorio regionale di cui faranno parte i sindaci e tecnici  monitorerà che l’andamento di tutto questo processo non sia lento e infinito. Forse dire si alla presenza dei pendolari sarebbe stato segno di saggezza.

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