Rinviare l’apertura delle scuole superiori, in presenza, prevista per giovedì 7 gennaio, per motivi organizzativi. È quanto chiesto dalle organizzazioni di categoria del mondo della scuola di Roma e del Lazio, – fra cui quelle dei dirigenti scolastici, – che oggi hanno incontrato, nell’ambito di una serie di riunioni concertate con la Prefettura di Roma per la ripresa dell’attività scolastica, l’assessore alla Scuola del Lazio, Claudio Di Berardino, l’Ufficio scolastico regionale e alcuni rappresentanti dell’assessorato ai Trasporti del Lazio.

Al momento, la data inizialmente indicata per la ripresa dell’attività scolastica di secondo grado in presenza resta invariata, anche se dalla Regione è stato confermato che verrà comunque strettamente monitorato l’andamento della curva epidemiologica. I sindacati della scuola hanno anche chiesto che, al momento della ripresa, la durata delle ore delle lezioni passi dagli attuali 60 minuti a 45 minuti, in particolare per gli istituti tecnici. Su questo aspetto, a quanto apprende la Dire, sembrerebbe che non ci saranno difficoltà.

Terza istanza presenta dai sindacati della scuola di Roma e del Lazio, riguarda le percentuali degli ingressi per fasce orarie dei ragazzi che torneranno in classe. Attualmente il cronoprogramma prevede che il 40% di loro entri in classe alle 8 e il 60% alle 10. I sindacati hanno chiesto che le due percentuali vengano invertite, favorendo un maggior afflusso di studenti nella prima fascia oraria. In merito a queste ultime richieste, bisognerà attendere che torni a riunirsi il Tavolo di coordinamento presieduto dal Prefetto di Roma, Matteo Piantedosi.

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