Il circo è nel suo dna, ed è nel circo che si è formata e ha preso avvio la sua poliedrica carriera. Liana Orfei attrice di teatro e cinema, cantante e ballerina, si è espressa in diverse forme artistiche ma con radici ben salde sempre al circo. Ha interpretato oltre 50 film, con i più celebri registi e attori: Federico Fellini, Orson Welles, Dino Risi, Mario Monicelli, Vittorio Gassman, Totò, Ugo Tognazzi, Mastroianni. Ideatrice del Golden Circus Festival, massima rappresentazione a livello mondiale dell’arte circense. Ha ricevuto nella sua carriera diversi riconoscimenti tra gli altri 4 Maschere d’Argento e una Maschera d’Oro, nel 1993 è stata insignita dal Presidente della Repubblica, Luigi Scalfaro, Commendatore della Repubblica Italiana per meriti artistici. Abbiamo parlato con Liana Orfei della sua carriera e ci siamo lasciati trasportare nell’atmosfera magica del circo.

Nella sua carriera si è divisa tra circo, teatro e cinema, qual è la sua vera passione?

Quello che ho amato in maniera folle è stato il circo ed il teatro. Ho fatto molte cose belle in teatro con Eduardo De Filippo, Luca Ronconi e molti altri, sono rimasta incantata da quell’ambiente; riuscire ad interpretare certi ruoli è stato emozionante. Con il cinema ho avuto tanta fama e soldi. La televisione è stata interessante, sapevo che contemporaneamente c’erano milioni di persone che mi vedevano, mi ha dato molta soddisfazione.

Come definirebbe l’arte circense?

Il circo è insito in ogni persona. È arte pura. Come lo definiva il famoso storico Mario Verdone:” il circo nasce con l’uomo, in pratica si manifesta contemporaneamente con l’uomo delle caverne: c’era il cerchio, il fuoco e la tribù intorno al fuoco che guardava lo sciamano che dava spettacolo”. Poi da quello si è sviluppato nei secoli a venire. Solo oggi lo stanno demonizzando per motivi politici e finanziari.

Quali suggestioni trasmette il circo?
La sfida impossibile dell’uomo sulla natura. Un uomo che vola senza ali riuscendo a fare 3 o 4 salti mortali, sfida tutte le leggi della fisica. Il circo evoca gioia, allegria, ammirazione, abbatte la barriera tra possibile ed impossibile. Il circo è fatto per tutti, è eterno. E soprattutto è fatto dal rispetto per il pubblico.

La sua prima interpretazione è stata il clown Lacrima, che importanza ha avuto?

Avevo 2 anni e mezzo. Ero clown da piccola, lo sono stata da ragazza e lo sono ancora oggi. Si è clown nell’anima, ognuno di noi è clown, basta tirarlo fuori. Il clown sente la tristezza della vita perché è più sensibile degli altri. Sente la tristezza di non essere ripagato, di essere maltrattato e un po’ ignorato come tutti solo che il clown ha la capacità di trasformare tutto in gioia.

Il circo è in crisi o siamo noi ad aver smesso di sognare?

Il circo non è in crisi. Non ci sono gli spazi adeguati, dovrebbe essere organizzato come in Germania, Austria, Svizzera con degli spazi precisi. In Italia non è rispettato il circo, in Russia è la prima forma di spettacolo. Il circo è nato in Italia e ha nel nostro paese una grande tradizione. Le maggiori scuole circensi sono state fondate da artisti italiani. 

Il circo oggi non è rispettato in Italia, come invece accade nel resto del mondo

Cosa ricorda del suo incontro con Totò ?

Sono quelle emozioni che non si possono dimenticare mai, come una cosa irraggiungibile. La stessa emozione l’ho provata recitando con Eduardo De Filippo, io bolognese pura, grazie a lui ho recitato in napoletano antico. Io sono stata materia che lui ha plasmato ed è stato un successo. Debuttammo al Sistina con le musiche di Domenico Modugno.

Ha qualche rimpianto nella sua carriera?

Si, tanti come chiunque ami il proprio lavoro. All’inizio della mia carriera nel ’63 avevo un contratto a Las Vegas a cui ho dovuto rinunciare perché mia madre non ha voluto lasciarmi andare, questa è stata una delle rinunce. Io sempre tenuto molto alla famiglia e alla mia vita privata, finito il lavoro andavo subito a casa, e casa era il circo, li c’era la mia famiglia.

Cosa pensa della condizione delle donne?

I diritti della donna da noi non esistono, perché nel mondo circense uomo e donna hanno gli stessi diritti e stessi doveri. Non è mai esistito che la donna sia considerata meno, anzi nel circo sono le donne che gestiscono maggiormente sia la famiglia che il lavoro. Io al circo ho sempre avuto artiste eccellenti.

Il suo rapporto con gli animali?

Idilliaco da quando sono nata e forse anche dopo morta! Ho sempre avuto un rapporto meraviglioso con gli animali.
A coloro che ancora pensano che gli animali stiano male al circo, io li invito ad andare in qualsiasi circo in qualsiasi momento della notte e del giorno per verificare come vengono trattati gli animali. Il circense non si può rifiutare di far vedere gli animali.
Gli animali sono artisti proprio come noi, io ci sono nata con gli animali. Ho allevato più tigri che cani. Da noi non sono maltrattati, io adesso ho cani e gatti ma non vedo nulla di strano. Ho allevato due cuccioli di leopardo, viaggiavano con me, erano liberi. Erano ben abituati, il leopardo maschio è morto a 25 anni, in realtà la durata media di vita di un leopardo è tra gli 11 e i 15 al massimo, la femmina è morta prima. Li ho tenuti come figli.

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