Almeno per il momento l’Unione europea non ordinerà più vaccini anti Covid-19 alla casa farmaceutica AstraZeneca, l’azienda anglo-svedese contro cui Bruxelles ha avviato un’azione legale, per non aver rispettato i termini contrattuali stabiliti con l’Unione sulle forniture dei vaccini. Lo ha annunciato il commissario europeo per il Mercato interno, Thierry Breton, dopo che la Commissione europea ha siglato un accordo con Pfizer-Biontech, per ricevere 1,8 miliardi di dosi tra il 2021 e il 2023. Proprio i ritardi nelle consegne sono alla base dello stop.

Intervistato domenica 9 maggio dalla radio France Inter, Breton ha dichiarato che la Commissione non ha “rinnovato l’ordine dopo giugno”, quando scadrà l’accordo precedente. Comunque AstraZeneca consegnerà dosi per tutto il 2021. “Vedremo dopo cosa succederà”, ha aggiunto, non escludendo totalmente un potenziale rinnovo in una fase successiva. Per ora però, le parole del commissario confermano lo stato sempre più conflittuale delle relazioni tra Unione e AstraZeneca, il cui vaccino in molti Paesi è stato consigliato sopra alcune fasce di età, benché l’Agenzia europea del farmaco (Ema) abbia più volte sostenuto che i benefici sono superiori a qualsiasi rischio. Le ragioni dello stop del contratto sono comunque collegate al ritardo delle consegne e non a motivi sanitari.

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