macchine del tempo, palazzo delle esposizioni

Quando guardiamo le stelle, stiamo guardando il passato. La luce che vediamo ha impiegato molto tempo ad arrivare alla Terra, ed è per questo che ogni sguardo rivolto verso il cielo (sì, anche di giorno) può essere considerato un viaggio nel tempo. Da questo deriva il nome Macchine del Tempo, la mostra che sarà presente fino al 24 marzo al Palazzo delle Esposizioni. Un grande viaggio non solo nel tempo, ma anche attorno agli strumenti che lo permettono, come telescopi ottici e radio.
Ideata e realizzata da INAF in collaborazione con Pleiadi, la mostra si rivolge a tutti, inclusi i bambini, con l’obiettivo di far conoscere l’astrofisica, l’astronomia e le grandi scoperte recenti, in particolare quelle che coinvolgono l’INAF. Il prodotto che ne esce è una mostra affascinante, incredibilmente pop grazie all’estetica anni ’80 e agli elementi interattivi, i videogiochi, l’uso di visori di realtà virtuale e le spiegazioni alla portata di tutti.

Anche noi siamo saliti sulle Macchine del Tempo, e qui ci sono le 4 cose più incredibili che questo viaggio ci ha fatto conoscere.

1) Nettuno: scoperto grazie alla matematica

Un globo gassoso e ghiacciato; un’atmosfera composta da idrogeno, elio e ghiacci; i venti più forti del Sistema Solare che superano i 2000 km/h. Nettuno è l’unico pianeta del Sistema Solare invisibile a occhio nudo, oltre a essere il più lontano dal Sole. Ma allora come è stato possibile scoprire il pianeta dei record?
Nettuno è il primo pianeta a essere stato scoperto attraverso previsioni matematiche e non con l’osservazione del cielo. Joseph Le Verrier, il matematico francese, si accorse che l’orbita di Urano attraversava dei cambiamenti che non rispettavano la legge di gravitazione universale di Newton. Così ipotizzò per primo l’esistenza di un pianeta, trovato nel 1846 da Johann Gottfried Galle all’Osservatorio di Berlino proprio nel punto suggerito dal matematico francese.

Dopo 17 giorni, fu lì trovata anche la sua luna più grande, Tritone. Nel 1612 anche Galileo Galilei aveva osservato Nettuno, ma lo aveva scambiato per una stella fissa.

nettuno
Fonte: NASA

2) Titano ha le stagioni

Titano è il più grande satellite di Saturno e l’unico del Sistema Solare che ha un’atmosfera importante, fatta principalmente di azoto e metano. Nel 2005, durante la missione Cassini, è stato rilasciato sul satellite il veicolo Huygens con lo scopo di studiarne la superficie. Huygens ha scoperto delle somiglianze tra Titano e la Terra: ha fiumi e laghi di liquidi simili agli idrocarburi e un clima simile al nostro, con stagioni e un ciclo basato sul metano. Le temperature sono molto basse, fino a -180°C, quindi il metano può essere solido, liquido o gassoso, causando fenomeni atmosferici come nevicate, piogge, grandinate. Anche le stagioni di Titano dipendono dalla sua orbita attorno al Sole, molto più ampia rispetto a quella terrestre. Per questo motivo, ogni stagione su Titano dura sette anni e mezzo!

titano
Fonte: NASA

3) L’Extremely Large Telescope: The World’s Biggest Eye on the Sky

Il nome parla da solo: l’ELT è il telescopio in costruzione più grande della Terra. Si trova nel deserto del Cile, uno dei posti migliori per l’osservazione dell’Universo. La costruzione è iniziata nel 2017 e finirà nel 2027. È un telescopio riflettore, vale a dire che raccoglie la luce con uno specchio concavo. Lo specchio primario dell’ELT misura 39,3 metri.
Grazie alla sinergia tra diversi operatori del settore, tra cui anche aziende italiane, l’ELT sarà in grado di restituirci le migliori immagini della volta celeste che l’umanità abbia mai visto. Nel suo viaggio nel tempo, ci farà vedere cosa succedeva alle prime stelle e galassie solo alcune centinaia di milioni di anni dopo il Big Bang.

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Fonte: ESO

4) L’osservatorio radio della Sardegna (SRT)

Situato nella provincia di Cagliari, l’SRT è il telescopio radio più grande e con la tecnologia più avanzata d’Italia. A differenza dei classici telescopi, che rilevano la luce visibile, i telescopi radio rilevano le onde radio emesse dalle diverse parti dell’universo (le radiosorgenti) grazie a delle antenne paraboliche. L’SRT è composto da una parabola con diametro di 64 metri, ma il radiotelescopio più grande del mondo arriva ad avere un diametro di 500 metri. La mostra ci permette di visitare l’interno, e anche la parabola, attraverso dei visori per la realtà virtuale.

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Fonte: INAF

Tra curiosità, corpi celesti, telescopi e innovazioni, Macchine del Tempo racconta la storia “più antica dell’Universo” in un modo coinvolgente e davvero adatto a tutti. È possibile visitare la mostra fino al 24 marzo e acquistare il biglietto qui.

 

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