Il 29 settembre del 1964 dalla geniale matita di Joaquín Lavado, in arte Quino, fece la sua prima uscita Mafalda. In realtà il progetto era nato l’anno precedente per una campagna pubblicitaria riguardante una marca di elettrodomestici.
Mafalda è una bambina ribelle e contestatrice sempre arrabbiata, dietro la sua folta cascata di capelli neri si sprigionano idee di un genio ribelle, anticonformista e ironica.

Nel 1973 cessarono le pubblicazioni delle strisce di Mafalda ed uscirono solo edizioni speciali, una “Mafalda speciale” uscì nel 1976, un poster che illustrava la Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia targata Unicef. Nel 1986 uscì in occasione delle elezioni dei consigli scolastici in Spagna, nell’88 quando l’Argentina volle un manifesto per celebrare la Giornata Universale dei Diritti Umani. In Italia Mafalda fece due comparse speciali nel 1988 per un manifesto per l’ecologia e nel 2009 una vignetta per Repubblica.

Oggi a 55 anni la ragazzina critica soprattutto nei confronti degli adulti continua a divertire e soprattutto ad essere attuale.
In una piazza di Buenos Aires dove il suo creatore la concepì, c’è una statua di Mafalda con un vestito verde seduta su di una panchina ed una targa con su scritto:”Qui sedette Mafalda”.

Successivamente alla ragazzina coscienza critica degli adulti si aggiunsero Manolito figlio di un droghiere spagnolo tirchio e avaro che sogna di diventare un imprenditore, Susanita l’alter ego di Mafalda il cui unico obiettivo è sposare un ricco dottore e metter su famiglia, Felipe odia la scuola ma vive in perenne contrasto con il suo forte senso di responsabilità e il piccolo fratellino Guille in italiano Nando, venne creato nel 1968, infine Miguel Pitti ammiratore di Mussolini che spera di poter vivere una “rivoluzione sociale”. Tutti i personaggi, Mafalda in primis, rappresentano con la giusta ironia lo specchio dell’animo umano.

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