Napoletana, amante della cucina, Marisa Laurito attrice, presentatrice, pittrice è una vera artista a tuttotondo. Abbiamo scambiato con lei quattro chiacchiere, scoprendo anche un suo lato green, un forte senso civico e un grande amore per l’ambiente. Noi siamo stati catturati dal suo sorriso.
Ci regala un ricordo dei suoi esordi con il maestro Eduardo De Filippo?
Più che un ricordo è un’emozione. Eduardo era un personaggio molto severo, aveva una grande disciplina. Aver iniziato con lui in teatro vuol dire apprendere la passione, l’amore e la disciplina per questo mestiere.
E il suo fortunato sodalizio artistico con Renzo Arbore?
Io ho conosciuto Renzo Arbore tramite Luciano De Crescenzo, ero stata la protagonista della “mazzetta” di cui Luciano de Crescenzo era sceneggiatore. Subito dopo ho conosciuto Renzo e siamo diventati immediatamente amici perché ci siamo ritrovati sulla stessa linea d’onda. E’ stato un rapporto fortunato, dal punto di vista dello spettacolo perché avevamo le stesse idee. Gli devo molto, mi ha insegnato ad improvvisare, poi con gli anni è nata un’amicizia che è diventata quasi una parentela.
Grande successo all’Arena di Verona, con la “vedova allegra” nel 2017
L’Arena di Verona è stata una grande emozione. Il maestro Gino Landi mi aveva chiamata e ha modificato un ruolo fondamentale ovvero quello del segretario d’ambasciata Njegus, ha invertito il ruolo maschile con il femminile per me, l’ho fatto per due volte. È stato un trionfo. Meraviglioso lavorare all’Arena di Verona, uno dei teatri più elettrizzanti del mondo, con una magnifica orchestra, un coro straordinario. Sono stata accolta sia dal pubblico che dai compagni di lavoro in modo eccezionale.
Cos’è la comicità?
Premesso che non voglio fare ruoli drammatici, mi è capitato nella mia vita di farli ma prediligo la comicità. La comicità è un modo per esprimersi e per rallegrare le persone. È una forma d’arte molto interessante per stare bene e per far star bene gli altri perché è una modalità di benessere nella vita. Incontro molte persone che mi ringraziano per tutte le risate che gli ho fatto fare, a me riempie la vita di gioia, è una cosa straordinaria e quindi proseguirò per questa strada.
Ma è più difficile oggi far ridere?
È difficile far ridere in modo sano senza volgarità e senza ricorrere alla satira. Non è una cosa semplice ma con dei buoni autori ci si può riuscire.

Com’è nata la sua passione per la pittura?
Io ho iniziato a dipingere a 17 anni. Mi piaceva dipingere e vendevo i miei quadri per pagarmi le lezioni di recitazione. Ho iniziato a dipingere per potermi mantenere e poi mi ha sempre appassionato molto. In questi ultimi anni una critica d’arte mi ha convinta a fare una mostra. Ho iniziato per gioco e poi è diventato un lavoro a tempo pieno.
Si è impegnata molto per la terra dei fuochi …
Non per la terra dei fuochi, ma per tutto quello che accade in Italia riguardo i veleni sparsi nel terreno, nell’acqua, per tutti gli scempi ambientali. Ho fatto una mostra che si chiama “Transavantgarbage: terre dei fuochi e di nessuno” che andrà a maggio nel complesso monumentale di Capo di Monte.
Già in mostra presso la Reggia Reale di Monza dove ha riscosso un grande successo. La porterò in giro per molti anni ancora.
Per una cena importate, resta fedele alla tradizione napoletana o cosa cucinerebbe ?
Io mischio sempre! Molto spesso faccio un tipo di cucina internazionale però divertente. Mischio la cucina napoletana che trovo fantastica a piatti cinesi o di altre nazionalità. La diversità mi affascina in cucina così come negli esseri umani.
Magari oggi preparerei un bel baccalà alla veneziana.

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