Decisione assunta congiuntamente da Amministrazione comunale e società gestrice del servizio dopo l’ennesimo rinvenimento di un oggetto metallico in un pasto servito in una scuola.

Ieri mattina, lunedì 10 maggio, è stato rinvenuto l’ennesimo oggetto metallico in un pasto servito dal servizio di mensa scolastica.

Non è possibile escludere, pertanto, che sia in atto un preciso, criminoso sabotaggio volontario ai danni del servizio, dagli effetti potenzialmente devastanti per l’incolumità fisica dei bambini e delle bambine nonché del corpo docente e del personale scolastico.

Per questo ieri pomeriggio, a fronte dell’ultimo, eclatante episodio, per il quale è stata sporta formale denuncia contro ignoti presso la locale stazione dei Carabinieri, a seguito di un serrato confronto tra l’Amministrazione comunale e i responsabili locali e nazionali della società gestrice del servizio, terminato in serata, si è convenuto di adottare misure straordinarie che prevedono:
– la sospensione cautelativa del servizio già a far data da mercoledì 12 maggio;
– la riapertura della possibilità, da parte delle famiglie, di inoltrare istanza di consumo di pasto domestico a scuola.

Per venire incontro alle esigenze e in considerazione degli esigui tempi di comunicazione, la società gestrice del servizio assicurerà comunque, per la giornata di oggi, martedì 11 maggio, la somministrazione di cestini di pasto freddo, che saranno confezionati presso un centro di preparazione dei pasti alternativo al Centro cottura di Monterotondo.

Consapevole dell’eccezionalità dei provvedimenti e del disagio arrecato alle famiglie, l’Amministrazione comunale conferma tuttavia l’obbligo di tutelare in ogni modo i minori e gli adulti destinatari del servizio mensa, ribadendo al contempo di aver attivato tutte le iniziative e tutti i provvedimenti atti a far luce su quanto accaduto e soprattutto al fine di evitare la reiterazione di questi episodi. Lo stesso dicasi per la società CirFood concessionaria del servizio.

A tutti gli episodi sono infatti seguite puntuali segnalazioni, esposti, denunce formali (da parte dell’Amministrazione comunale alla locale Stazione dei Carabinieri, della società concessionaria del servizio direttamente alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Tivoli) l’attivazione di procedure di non conformità tese a certificare che i corpi ritrovati all’interno delle pietanze sono estranei al ciclo d’approvvigionamento e a quello produttivo della società concessionaria, ben due ispezioni da parte del competente servizio della Asl con operazioni e controlli su tutta la filiera produttiva e distributiva dei pasti presso il Centro cottura, ispezioni da parte del reparti specializzati dei Carabinieri presso gli istituti scolastici nei quali si sono verificati gli episodi e presso lo stesso centro Cottura, approfondite verifiche tecniche che hanno escluso la provenienza degli oggetti metallici da macchinari e dagli arredi della struttura.

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