È stata uno dei volti di punta dell’ormai mitico Non è la Rai di Gianni Boncompagni, e oggi, a trent’anni di distanza dello show che ha segnato un’epoca, Eleonora Cecere riparte con un suo nuovo spettacolo teatrale dal titolo “Eleonora Cecere Official Tour 2022”.

La settimana scorsa l’artista ha presentato la sua ultima fatica in un incontro con la stampa, organizzato presso la Sala Mechelli del Consiglio regionale del Lazio. Accanto a lei erano presenti Luigi Galdiero, regista del progetto e marito di Eleonora, Fabio Capolei, consigliere regionale del Lazio, ed Emanuele Simeoli, anch’egli regista e amico personale della showgirl.

Un momento della presentazione in consiglio regionale del nuovo tour teatrale di Alessandra Cecere.

Di fronte a una platea di circa cinquanta persone, tra cui fan, addetti ai lavori e giornalisti, Cecere ha raccontato quella che lei definisce la sua “prova di maturità artistica”, uno spettacolo tutto suo che partirà l’8 maggio al Teatro comunale “Francesco Ramanini” di Monterotondo e che porta con sé un messaggio speciale, l’augurio “che si possa arrivare presto alla fine di tutte le guerre che in questo momento si combattono nel mondo”. In occasione della prima è anche prevista una raccolta fondi da destinare al popolo ucraino.

“Sarà uno spettacolo di un’ora e mezza, divertente e adrenalinico, che scorrerà tutto d’un fiato perché, tra musica, canti, e coreografie, non è previsto neanche un momento di pausa”, ha spiegato. “Ho voluto rendere omaggio a grandi artisti che hanno fatto, e continuano a fare, la storia del nostro Paese a livello internazionale, e a cui mi lega una stima e un affetto personale. Mi riferisco a Raffaella Carrà, Zucchero, Loredana Bertè, Jovanotti e Alexia”.

La showgirl, nel corso dell’incontro, ha ripercorso i primi passi della sua carriera nel mondo della tv e del cinema fino al grande successo di Non è la Rai. “Devo dire che quel programma è rimasto nel cuore di molte persone, me ne rendo conto ancora oggi, ci viene dimostrato moltissimo affetto. Come è iniziato tutto? Ho cominciato la mia carriera da giovanissima, a sei anni, facendo il concorso «Baby star», e recitando in film con Fellini, Gassman, e Castellitto. Poi nel ’91 ho fatto Domenica In e da lì è partito il ciclo televisivo”.

Al termine della conferenza stampa il consigliere regionale Fabio Capolei ha premiato il regista Emanuele Simeoli per il suo cortometraggio “Periferia”, un riconoscimento dovuto all’alto valore sociale del progetto. “L’idea di questo corto – ha spiegato Simeoli – nasce per dare un’opportunità a dei ragazzi giovani che, a causa del lockdown e della pandemia da Covid-19, avevano perso stimoli e ambizioni. Infatti gli attori impiegati – ha sottolineato – sono tutti ragazzi di strada”.

Una delle immagini promozionali di “Periferia”.

“Periferia” racconta la storia di due fratelli con i loro sogni e le loro ambizioni, nati e cresciuti in un luogo pieno di complessità. Questo riconoscimento si aggiunge a quelli già portati a casa in questi mesi: il premio speciale per la tematica sociale al Fara Film Festival, e la prestigiosa candidatura ai David di Donatello.

 

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