Domani alle 11 arriva l’avanguardia dell’olio nuovo e con esso si celebra l’acquacotta. Tutto accade nell’aia dei tre fratelli Di Pietro, a Capena sulla via Provinciale. Il trio spolverando le proprie radici prova a farne un marchio di qualità, una garanzia di prodotto, a metro zero, made in Capena. Domani il primo piano tocca all’acquacotta nella sua versione base, un piatto antico e poverissimo. Brodo di verdure e pane raffermo. Le verdure un tempo erano quelle di risulta, avanzi di broccoletti o foglie di broccoli, oppure raccolte direttamente nei campi. La brodaglia fumante, in genere di un tenue colore verde versata nel capiente vassoio fondo, impregnava, ieri come oggi, il pane e lo copriva di sapori. Era così la lasagna dei poveri e dei pastori.

ACQUACOTTA, LASAGNA DEI POVERI

Ieri cibo povero per eccellenza oggi quasi piatto gourmet, di certo non più parte ordinaria della dieta dei più, ma diffuso nelle campagne di tutte le regioni, in versioni diverse con condimenti diversi ma sempre su una base di pane vecchio, perché il pane, si diceva un tempo, “buttare pane è peccato mortale”.

Negli anni ‘60 la versione base spopolava, negli anni ‘70 sono apparse anche verdure più nobili, cipolle qualche pomodoro, ed altro ancora. Il tempo del lusso ha portato una ulteriore evoluzione e apparve l’uovo fatto cuocere sul cumulo di pane fumante. Una leccornia. Per molti il piatto dell’infanzia da chiedere alla anziana madre per rituffarsi nel  piacere di sentirsi figlio. E’ questo il filo di storia e memoria che domani va in scena nell’aia dei Di Pietro. Il condimento sarà l’olio nuovo. Una partita di olive appena colte sarà macinata per l’occasione. Per condire un piatto antico. Meglio di qualunque aperitivo.

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