Che gli Oscar siano uno degli eventi più seguiti e controversi dell’anno è un dato di fatto.
Che quest’edizione lo sarebbe stata in particolar modo invece si era capito già dalle premesse.

A partire dalla proposta di Amy Schumer di invitare a parlare il presidente ucraino Zelensky, fino ad arrivare alla rovinosa caduta di stile di Will Smith.

In una notte che poteva diventare uno dei più potenti mezzi a disposizione del mondo occidentale contro qualsiasi forma di violenza Hollywood ha fallito, dimostrando di non aver compreso il suo ruolo.

In Italia sono le 4:30 e Chris Rock, noto comico americano, nel presentare il premio per il miglior documentario intrattiene la platea del Dolby Theatre con la satira che è da sempre il suo marchio di fabbrica. Poco prima di passare alla presentazione dei candidati però, si rivolge a Jada Pinkett Smith, moglie di Will Smith, facendo un chiaro riferimento all’alopecia di cui ha da poco dichiarato di soffrire: “Jada, ti voglio bene, non vedo l’ora di vedere G.I. Jane 2”. Inquadrata, l’attrice appare scocciata e alza gli occhi al cielo. Will Smith invece, dopo aver inizialmente accennato un sorriso, raggiunge il comico e gli tira uno schiaffo in pieno volto.

Nello stupore generale l’attore torna al suo posto, per poi lasciarlo qualche minuto più tardi per accettare – in lacrime – il primo Oscar della sua carriera per il film sulla vita delle sorelle Williams, “Una famiglia vincente – King Richard”.

Non è la prima volta che Rock incentra un suo sketch sull’attrice, e non è una novità che la satira colpisca nel vivo, quello che è certo però è che a cadere rovinosamente sia stato senza dubbio Will Smith. Che lo schiaffo sia arrivato da parte di un attore, in mondovisione, con guerre che imperversano in tutto il mondo, sono solo fatti che fanno da cornice a un gesto che non può e non deve trovare giustificazioni. Né nella malattia, né nel senso di protezione verso la propria famiglia e meno che mai nell’amore.

“Una parola vale più di mille azioni” sarà sicuramente risuonato nella testa di molti stamattina dopo aver letto la notizia. La battuta di Chris Rock è stata indubbiamente meschina, infelice, sbagliata e offensiva, ma il gesto di Will Smith è un bruttissimo episodio nella sua carriera finora impeccabile.

Sbaglia, secondo me, chi sottolinea quanto il gesto sia da condannare perché in antitesi col ruolo da lui interpretato nel film che gli ha fatto vincere l’ambita statuetta d’oro. La violenza è violenza e va condannata in quanto tale, a prescindere da qualsiasi condizionamento esterno. Will Smith ha preso una decisione irrazionale per difendere una persona che ama perché, come spiegherà lui stesso in lacrime dal palco, “l’amore ti fa fare cose irrazionali”.

Anche l’Academy si è espressa su quanto successo, , lasciando forse presagire dei provvedimenti nei confronti dell’attore. Dopo l’accaduto Rock ha dichiarato che non sporgerà denuncia, ma Will Smith dovrà gestire il primato di essere stato il primo attore a portare un’aggressione sul palco degli Oscars. 

La satira è satira, può essere irriverente e irrispettosa e per questo può non piacere, ma mai deve offendere. Anche la violenza però è sempre violenza, e non deve mai essere giustificata.

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