Poche settimane ancora e poi Raffaele Zagaria, infermiere dell’ospedale Grassi di Ostia, avrebbe ottenuto il trasferimento nella sua Campania. Il 40enne operatore sanitario invece è deceduto a causa del Covid, dopo un mese di ricovero e di lotta. Ora i colleghi chiedono che il reparto di Medicina, quello in cui lavorava, possa essere intitolato a lui. Lo stesso reparto in cui lo scorso gennaio era divampato un focolaio, con pazienti contagiati e chiusura temporanea.

Per vent’anni Raffaele ha prestato servizio presso l’ospedale lidense, professionista apprezzato e stimato da tutti, «una persona buona e generosa, gran lavoratore sempre col sorriso e sempre in prima linea soprattutto durante la pandemia», lo ricordano oggi i colleghi sotto choc: è il primo sanitario che muore a causa del coronavirus tra le corsie del Grassi, dove diversi medici e infermieri negli scorsi mesi sono stati contagiati.

«Ci portava spesso le mozzarelle di bufala, non vedeva l’ora di tornare in Campania», le parole d’affetto dei medici per Raffaele che, insieme alla moglie Pasqualina, anche lei infermiera a Ostia, stava per trasferirsi nuovamente nella sua terra di origine. Non ha fatto in tempo. A inizio gennaio i primi sintomi, gli esami subito predisposti dai colleghi e il ricovero d’urgenza: il suo quadro clinico era apparso critico negli ultimi giorni, un lento peggioramento che lunedì lo ha portato al decesso. L’intera comunità del Grassi è in lutto per Raffaele, papà di due bambine: in suo ricordo i colleghi stanno organizzando una messa speciale.

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