Dopo aver parlato di come la Francia gestisce i propri rifiuti e prima di andare avanti e presentare il prossimo Stato, parliamo un po’ dell’Europa nel complesso. O meglio parliamo di come l’Europa ha intenzione di gestire i propri rifiuti da qui ai prossimi 15 anni.

Ormai è da tempo che l’UE regolarmente pubblica il pacchetto sull’economia circolare, fissando gli obiettivi che tutti gli Stati membri devono raggiungere entro le date prefissate. Questo documento è molto importante per stabilire se i vari Stati membri stiano applicando correttamente le diverse misure ecologiche o se, invece, siano rimasti indietro.

I primi due obiettivi del pacchetto sull’economia circolare riguardano il riciclo e lo smaltimento in discaricaNel primo caso l’Europa ha stabilito che sarà necessario riciclare almeno il 55% dei rifiuti entro il 2025, il 60% entro il 2030 e, infine, il 65% entro il 2035. Questi sono obiettivi tutt’altro che impossibili visto e considerato che, ad oggi, la Germania ha già superato l’obiettivo per il 2035 e che Austria e Slovenia sono molto vicini a quello per il 2030. In aggiunta anche Belgio e Paesi Bassi sono piuttosto avanti, sfiorando l’obiettivo per il 2025.

Nel caso dello smaltimento in discarica gli obiettivi imposti dall’Europa sono un po’ più ambiziosi ma, forse, tra i più importanti. Infatti, l’UE chiede che entro il 2035 vengano depositati in discari non più del 10% dei rifiuti totali. Questo obiettivo è fondamentale nell’ottica dell’economia circolare poiché i rifiuti deposti in discarica non solo rappresentano una fonte di inquinamento per acqua, terra ed aria ma costituiscono uno spreco dell’energia economico/sociale di uno Stato, con conseguenze negative sulla popolazione.

Oltre a questi due obiettivi, il pacchetto sull’economia circolare sancisce anche il riciclo di tutte le tipologie di imballaggio, ponendo l’asticella a quota 65% entro il 2025 e 70% entro il 2030, con percentuali relative espresse nella tabella sottostante.

 

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