Presentato oggi in anteprima alla 18ª edizione della Festa Del Cinema di Roma “Palazzina Laf”, il primo film dell’attore tarantino Michele Riondino, fuori nelle sale dal 30 novembre.

Michele Riondino alla regia

Un film, che egli stesso considera di forte impegno sociale e che pur facendo riflettere non manca di elementi di comicità. “Sarebbe stato troppo facile raccontare questa storia con drammaticità, per questo ho preferito usare delle maschere” afferma il regista facendo riferimento alla celebre figura di Fantozzi e a come lo abbia ispirato per dare, insieme allo sceneggiatore Maurizio Braucci, al suo film, una chiave scherzosa.

Maurizio Braucci, Giuseppe Palma, Michele Riondino, Vanessa Scalera e Diodato in conferenza stampa

”Palazzina Laf” è, dunque, la storia di quegli impiegati che, a Taranto nel 1997, sono stati vittime di mobbing e confinamento. L’azienda per cui lavoravano non poteva licenziarli e così li abbandonava, nel vero senso della parola, in quello spazio dismesso, in attesa di essere ricollocati. Una vicenda di cui si sa poco e di cui, per questo, il regista sottolinea l’importanza: “Gli operai stessi avevano un’opinione sbagliata di quella che era la Palazzina Laf; credevano fosse un posto per privilegiati, un posto in cui non ci si sporcava le mani”.

Ce ne parla in conferenza direttamente Giuseppe Palma, vittima di questa relegazione umiliante: “È stato umiliante, molta gente non sa la verità, pensavano non volessimo lavorare ma non era così. Io facevo il tecnico ed ero sempre presente”.

Elio Germano e Michele Riondino in “Palazzina Laf”

Un film che scorre in maniera fluida anche grazie alle ottime interpretazioni di Michele Riondino, Elio Germano e Vanessa Scalera. Quest’ultima ha marcato in conferenza la necessità di questa pellicola, per cui è felice di “essere stata chiamata alle armi”.

Menzione speciale alla commovente canzone “La mia terra” di Diodato, che, accompagnando i titoli di coda, contribuisce al tono amaro della vicenda.

 

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