Nuova sede per il poliambulatorio della Asl a Fiano Romano. Grandi spazi, luminosi e attrezzati in via Capocroce, a ridosso della Conad.

Diverrà una Casa della Comunità intitolata al professor `Vincenzo Montenovesi`, figura storica della sanità locale. Nella struttura saranno attivati subito i servizi: spazio giovani, pap test gratuito, ginecologia, pediatria, psicologia e assistenti sociali. Nel futuro, più immediato che prossimo, nella nuova sede saranno trasferite le attività del poliambulatorio di via Gramsci. Il nuovo centro infatti nasce anche per razionalizzare e ridurre le sedi dell’Azienda sanitaria in affitto. L’operazione che si sviluppa su uno stabile privato, produrrà risparmi e permetterà, visti gli spazi  e dimensioni, di attivare nuovi servizi di carattere intercomunale. In base al  piano regionale infatti via Capocroce dovrebbe ospitare attrezzature tecnologiche per sviluppare il piano di teleassistenza  e programmi avanzati di telemedicina.

Santonastaso, nuova centralità per la sanita pubblica 

Il sindaco di Fiano Davide Santonastaso, prima di procedere al classico taglio del nastro, ha tenuto a sottolineare come “l’apertura delle nuova struttura sia il risultato di un lungo lavoro di preparazione avviato dalla precedente amministrazione e come rappresenti un cambio di passo della sanità pubblica a Fiano Romano, con  il recupero di una centralità nel sistema sanitario locale”. 

Ieri mattina, a dare il via alle attività, c’erano l’assessore Alessio D’Amato, il direttore generale della Asl Roma 4, Cristina Matranga, il consigliere regionale Emiliano Minnucci e l’assessore regionale Mauro Alessandri, oltre all’ex dg della Asl Roma 4, Giuseppe Quintavalle, a cui si deve l’inizio del percorso che si è concluso oggi.

“Stiamo costruendo un sistema ambizioso – ha detto l’assessore D’Amato – che punta a portare la sanità vicino ai cittadini. Possiamo farlo oggi perché i conti del sistema sanitario regionale sono risanati. Si tratta di iniziative che tracciano la linea d’azione intrapresa dalla sanità regionale, che vuole creare una rete robusta tra le ASL, le amministrazioni locali, l’ente, le associazioni e i consorzi per rendere i servizi di prossimità una rete capillare”.

 

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