L’indomito, ha 97 anni, Manlio Cerroni, dominus per decenni dei rifiuti romani, per risolvere il problema della discarica di Roma ci riprova con Quadro Alto, a Riano.

Ma trova, indomito quanto e più di lui, il fronte contro cui quella proposta firmata Alemanno-Polverini si frantumò circa dieci anni fa. 

In una lettera inviata ieri al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, al sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e ai due assessori ai Rifiuti, rispettivamente Massimiliano Valeriani e Sabrina Alfonsi, il patron del Colari, come riporta l’agenzia Dire, ricorda che il progetto presentato in Regione del 2009 (e successivamente respinto) prevedeva “una discarica di servizio regionale in una enorme ex cava, all’interno di un bosco che, una volta esaurita, sarebbe stata poi ricoperta, lotto per lotto, con un progetto di recupero ambientale che prevedeva il ripristino del bosco originario”.

Una soluzione da mettere in atto anche con il contributo di Ama: “Avevamo aderito – ha scritto Cerroni – anche alla richiesta del sindaco di Roma (all’epoca Gianni Alemanno, ndr) di costituire con l’Ama una società ad hoc per la realizzazione e la gestione della discarica alla quale veniva auspicata anche la partecipazione del Comune di Riano”.

Proprio il Comune tiberino fu, e rimane, il più acerrimo oppositore di quella discarica: “Per superare il concetto tradizionale di discarica – ha spiegato Cerroni – così com’è ancora oggi percepito e avversato dall’opinione pubblica, abbiamo proposto la trasformazione della discarica di servizio in un modello di utilità chiamato D.R.In. (deposito di residui innocui) con lo scopo e la funzione di accogliere solo gli scarti irrecuperabili e innocui derivanti dal trattamento dell’intero ciclo dei rifiuti all’interno di una discarica regionale controllata ed efficiente”.

Secondo Cerroni “con questo modello è il gestore del D.R.In. che diventa il responsabile ultimo del servizio, in sintonia con gli impianti di trattamento e, in una parola, il ‘Guardiano del faro’ del corretto trattamento dell’intero ciclo dei rifiuti all’interno di una discarica regionale controllata ed efficiente”.

Tranciante il sindaco di Riano Luca Abbruzzetti “caso di delirio senile” 

Tranciante il sindaco di Riano Luca Abbruzzetti, che in quegli anni fu in prima linea nell’opporsi alla discarica a Quadro Alto:  “Abbiamo già ampiamente dimostrato che quel sito non è idoneo ad ospitare discariche. Cerroni avrebbe dovuto inviare la lettera anche a me, visto che Quadro Alto è sul mio territorio! Tra l’altro i terreni non sono più nella sua disponibilità, quindi – con il massimo rispetto – mi sembra più delirio senile, a cui non voglio dedicare altro tempo”.

Massimiliano Venditti, “presidio Riano No Discarica”, “Capitolo sigillato”

Definitivo Massimiliano Venditti, presidente dell’associazione Presidio Riano No Discarica: “Quadro Alto è capitolo più che chiuso: sigillato. Perché assolutamente inidoneo. Oggi, in  più, rispetto a dieci anni fa – sottolinea Venditti – c’è anche la Costituzione a darci ulteriore forza e ragione, laddove ha aggiunto un nuovo comma all’articolo 9 che inserisce ‘la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni’ tra i principi fondamentali della Carta. Nuovo comma che pare essere stato scritto proprio in virtù di ciò che dieci anni fa successe a Riano. Nuovo comma che dovrebbe eliminare la parola “discarica” dal vocabolario della lingua italiana.

Forti delle nostre documentatissime ragioni – conclude Venditti – chiediamo pertanto al presidente della Regione Lazio, al Sindaco di Roma e agli assessori competenti di cestinare la lettera di Cerroni e di risolvere la questione dei rifiuti non andando a rovinare ancora altri territori della nostra regione, come sta succedendo a Magliano Romano, cui va tutta la nostra solidarietà”. E l’assalto dell’indomito finì nel cestino.

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