Doveva essere una consiliatura di svolta invece arriverà il commissario. Lunedì scorso  il Consiglio comunale di Ponzano Romano ha votato  la mozione di sfiducia verso il sindaco Sergio Pimpinelli, proposta da parte della sua maggioranza. Il “the end”  è arrivato esattamente dodici mesi dopo il voto. Le elezioni del maggio dopo 2019  dovevano segnare la fine dell’era De Santis, con l’arresto dell’ex sindaco – padrone per corruzione dopo circa 30 anni di potere assoluto , e l’inizio di una nuova prospettiva , invece hanno prodotto un grande schianto.  Il casus belli è rimasto un nulla, un contrasto confuso, quasi ottuso e insanabile, contro il sindaco eletto.

Il mite professore Pimpinelli scambiato per arrogante despota

Un mite professore emerito di genetica alla Sapienza, musicista,   che portava in dono per il suo paese relazioni di una vita con artisti e realtà economiche ed accademiche, è che è stato scambiato per un arrogante despota.  In realtà voleva svolgere il suo compito di sindaco secondo le prerogative di legge. La chiusura della storia si è svolta in un clima surreale. Senza partecipazione per via del coronavirus, e senza che nemmeno quelli che hanno voluto la fine prematura di questa esperienza avessero il coraggio di spiegare le motivazioni della loro scelta. Solo una consigliera, a fine seduta,  ha sentito il bisogno di scrivere una lettera allegata al verbale. In essa accusa il sindaco di aver esautorato “il gruppo di cui fa parte dalla gestione amministrativa”, di “vanità per un incarico pubblico”,  senza non essere dotato , addirittura, di  “reali strumenti  culturali che nessun titolo accademico può dare : e  cioè la cultura democratica e chi non ne fa fondamento della sua azione amministrativa se ne deve andare”. Questo è stato in un trionfo di pochezza.  

Grave danno al paese  ricacciato in futuro colmo di incertezze

“Lunedi si è miseramente conclusa  – racconta il sindaco professore  più basito che arrogante – in un’aula vuota e desolata, un’esperienza iniziata con grandi aspettative e speranze di cambiamento. Tutto reso più triste dalla totale assenza di un pur minimo dibattito che una mozione di sfiducia avrebbe richiesto. Come documentato nella delibera di consiglio, visibile nell’albo pretorio del comune, ci sono stati solo i due interventi, quello del consigliere Marx Pinto e quello del Sindaco, in una totale assenza di una qualsiasi reazione o dibattito, in un silenzio reso ancora più stridente considerando il torrente di parole che hanno in genere animato i post di quel gruppo.  A giudicare dalla data di inizio dei post denigratori risulta evidente che i quattro si sono accorti subito che non avevo intenzione di fare la testa di legno come forse pensavano. Da qui la scelta di rendere  difficoltoso il dialogo all’interno della maggioranza, fino a questo esito, producendo un grave danno al paese e ricacciandolo  in un futuro colmo di incertezze e preoccupazioni.  Tuttavia, resto  ottimista. Ho incontrato e conosciuto molte persone collaborative, ricche di umanità e di buonsenso, soprattutto nelle varie associazioni come la Proloco, l’Associazione dei cacciatori, l’Associazione dei giovani e l’Associazione musicale Della Bruna, cui va un sentito ringraziamento per la loro disponibilità e collaborazione soprattutto in questi difficili momenti di pandemia. Con loro si può ripartire puntando su giovani”.

Ci sono le risorse per riprendere il cammino interrotto

Nella triste e  brutta storia di Ponzano emergono due cose  : la mancanza della politica di cui si è smarrito il senso di arte della mediazione per il bene comune, e la mancanza  dell’umiltà necessaria per mettersi al servizio della comunità e non della propria, spesso infondata, presunzione. 

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