Realizzare i mosaici ha un forte valore simbolico per i ragazzi. Ogni piccolo pezzo di vetro o di marmo trova la sua collocazione su una base di legno, dando vita a un’opera colorata, definita, completa. Sono piccoli tasselli del proprio “io” frammentato che tornano al loro posto, grazie a un lavoro fatto con pazienza e profondo impegno”.

Alfredo Nasetti, operatore comunità Maieusis

La comunità terapeutica Maieusis, diretta dalla dott.ssa Marina Smargiassi, opera a Capena fin dai primi anni Ottanta, dando ospitalità a persone affette da disturbi della personalità e problemi psichiatrici.

Il percorso riabilitativo prevede una prima fase residenziale e un secondo passaggio in cui gli utenti hanno modo di frequentare il centro diurno, contando sempre su un’assistenza domiciliare da parte degli operatori.

Nella terza fase, per esigenza personale o su consiglio degli operatori stessi, alcuni di loro mantengono comunque un legame con l’ambiente del centro riabilitativo, benché la parte più corposa del percorso terapeutico sia già stata affrontata. Le vite evolvono, ognuna con le sue peculiarità, e il reinserimento sociale va affrontato a piccoli passi, senza stacchi netti con il mondo protetto della struttura terapeutica.

Nasce in questo contesto il laboratorio di mosaico di Via Eugenio Curiel a Capena, gestito dagli operatori della Maieusis. Qui i ragazzi si ritrovano 5 giorni a settimana e possono mantenere saldo il filo di sicurezza che li lega alla comunità.

Dopo il loro invito, siamo andati a trovarli per vedere da vicino cosa fanno. Ci accolgono in una grande stanza piena di calore e sorrisi. Ad attenderci troviamo anche due degli operatori che curano il progetto, Alfredo Nasetti e Mariaelena Fischietti.

Il primo impatto è sorprendente: i mosaici terminati sono appesi alle pareti e, sui tavoli, si continua a lavorare a nuovi progetti. È come entrare in un’officina di bellezza, dove l’arte incontra l’artigianato e l’armonia dei colori si declina in opere di grande pregio. Questo laboratorio, ci spiegano Alfredo e Mariaelena, non è solo un progetto espressivo e riabilitativo: presto le opere saranno esposte per essere vendute.

Nel fine settimana del 10 e 11 dicembre partirà a Capena una mostra-mercato del terzo settore: “Arte di Comunità”. Saranno presenti anche i ragazzi della Maieusis per mettersi in gioco e per vendere.

Tra le tessere dei mosaici e l’impegno profuso per realizzarli, si intuisce l’importanza di un evento del genere: “La comunità Maieusis opera una presa in carico globale delle problematiche degli utenti. Alla terapia farmacologica, si affianca la psicoterapia ma anche una forma concreta di sostegno psico-sociale. Già nei mesi scorsi è stato attuato un progetto grazie al quale alcuni ragazzi hanno preso servizio come volontari presso la biblioteca comunale. Oggi, con questa mostra mercato, faremo un passo in avanti nell’ottica di un maggiore inserimento sociale, grazie a un’attività paragonabile a una prestazione lavorativa svolta in ambiente protetto” ci dice Mariaelena.

L’iniziativa, organizzata di concerto con l’amministrazione comunale, è un’importante occasione per creare maggiore integrazione tra gli utenti e il paese in cui vivono. Molti di loro hanno comprato casa a Capena” aggiunge Alfredo. “È dunque importante lavorare perché si possa uscire fuori dallo stigma della malattia mentale, affinché le persone riescano a vedere anche altri aspetti di questi ragazzi, come ad esempio la loro capacità artistica”.

Il punto è proprio questo: ci sono stati anni in cui la convivenza sul territorio tra comunità terapeutiche e cittadinanza non sempre è stata semplice. Complice la paura verso una realtà (all’epoca) sconosciuta come quella delle strutture riabilitative, parlare di integrazione sembrava un’utopia.

Un ricordo dolce di Alfredo vale più di mille spiegazioni: “Una persona speciale, Marcello Betti soprannominato “Bellomo”, creò infine una crepa nella diffidenza dei cittadini. Prendeva i giovani di Capena e li portava presso la comunità, dove organizzavamo partite di calcetto con gli utenti. Era un modo di creare un tratto d’unione tra la cittadinanza e coloro che si trovavano nella struttura. Era un uomo di cuore, Marcello, che si spendeva con le persone a costo di litigarci, per far capire che chi stava in comunità non era da temere, ma solo qualcuno che era stato male”.

Ora un altro passo avanti sarà fatto, con questa iniziativa organizzata dal comune di Capena. La mostra-mercato si svolgerà nei weekend del 10/11 e del 17 18 dicembre, più un’apertura straordinaria per il 6 gennaio.

Molte realtà del terzo settore ne faranno parte e anche i ragazzi della Maieusis saranno lì, con i loro mosaici e un mondo di colori tutto da vivere.

ARTE DI COMUNITÀ

Capena, via don Minzoni 6

10/11 dicembre

17/18 dicembre

6 gennaio

Orari di apertura

Mattina: 10/12.30

Pomeriggio: 15.30/18.30

 

INGRESSO GRATUITO

 

 

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