“Quando ero piccolo e giocavo con i Lego, costruivo Maria e San Salvatore, li facevo correre e mi divertivo a inscenare “l’incontro” fra di loro. Talvolta, mi mettevo sulla spalla una cassetta di legno e camminavo su e giù per la via, fingendo di essere un incollatore.
Ora che sono un uomo, quando percorro la strada che dal centro storico porta al cuore del paese, la mente vola sempre verso la sera del 14 agosto, risvegliando emozioni impossibili da descrivere.”
Andrea Calicchia, fratello incollatore.
I preparativi sono frenetici, l’emozione è palpabile. Dopo due anni di pausa, la sera del 14 agosto a Capena si torna a festeggiare l’Incontro, manifestazione religiosa che si svolge in onore di Maria SS. Assunta in cielo. Per molti cittadini è la festa più identificativa del paese.
Chi vive lontano ne approfitta per tornare a trovare parenti e amici, per incrociare sguardi lasciati tempo prima e per riscoprire sui volti la bellezza di essere a casa.
Sullo sfondo di questo senso di comunità ci sono loro, i Fratelli incollatori, che metteranno in scena ancora una volta un pezzo di tradizione capenate.
LA FESTA
È l’incontro tra Maria e suo figlio, Cristo Salvatore, rappresentati dalle immagini sacre esposte su due imponenti strutture chiamate “macchine”; sotto di queste ci saranno loro, gli incollatori, 8 per ogni santo.
Si parte poco prima delle ore 22:00 da due punti diversi del paese: San Salvatore è al centro storico, vegliato già nella notte antecedente dalle donne del posto.
Maria, invece, parte dalla chiesa della Madonna delle Grazie, pronta a ricongiungersi con il figlio a metà del tragitto.
La folla si accalca dietro alle transenne. Un primo scoppio fende l’aria e gli incollatori sono pronti: sollevano le macchine.
Un secondo scoppio e partono lentamente, fermandosi però al punto prestabilito.
Qui l’emozione cresce: Maria e San Salvatore sono più vicini.
Gli uomini aspettano, sotto il peso delle macchine: per partire, infatti, bisogna che scatti la luce verde del semaforo, strumento fortemente voluto dall’incollatore storico Ivano Tarsi per dare il giusto tempo alla corsa.
Il terzo, forte rintocco mette le ali ai piedi e si inizia finalmente a correre gli uni verso gli altri, tra la commozione dei presenti.
La volata finirà in pochi attimi, con le macchine che si toccano e gli incollatori che si stringono in un abbraccio fraterno.
Liberatorio, quest’anno, dopo i due anni di distanziamento.
Due anni in cui, forse, abbiamo imparato a guardarci un po’ meglio negli occhi, ma si è dimenticato, talvolta, che gli incontri più veri si fondano anche sulla bellezza dei gesti.
Quello appena descritto è un evento storico, suggellato poi negli anni 90 proprio con la nascita dell’Associazione dei fratelli incollatori. Fino a quel momento, come ci racconta uno dei fondatori Roberto Pietronzini, l’investitura avveniva prevalentemente all’interno delle famiglie: “L’associazione ha reso la festa più inclusiva: chiunque voglia può iscriversi e mettersi in gioco, sapendo che presto arriverà il suo momento per partecipare alla corsa”.
Il presidente in carica, Franco Barbetti esprime una forte emozione per questa edizione: “il Covid ci ha fermati, ma quest’anno vogliamo che tutto sia perfetto. C’è la tensione dei preparativi, è normale, ma quando saremo lì sono certo che la commozione sarà tantissima“.
Dopo la parte religiosa, la festa continuerà per le vie del paese, con la Notte Magica: negozi aperti, musica dal vivo in vari punti del borgo e trampolieri ad animare la serata.
Per il versante culturale, sarà presente con le sue opere l’artista Nina Kullmann, mentre la scrittrice Mara Alei proporrà una mostra letteraria con l’esposizione dei suoi racconti e il firma copie dell’ultimo romanzo pubblicato.
Il fotografo Carlo De Nino invece allieterà i presenti esponendo le sue suggestive opere di light painting.