Gli anziani sono vulnerabili, vivono troppo spesso in solitudine e, pur di avere un po’ di compagnia, abbassano facilmente la guardia.

Questa condizione di fragilità li espone sempre più spesso alle attenzioni di truffatori senza scrupoli.

I dati parlano chiaro: i casi di raggiri nei loro confronti sono aumentati, talvolta addirittura triplicati in alcuni centri urbani.

Anche l’aggressione bellica della Russia contro l’Ucraina ha creato le condizioni per nuove truffe: sedicenti operatori di compagnie energetiche bussano alla porta delle persone avanti con gli anni, con la scusa di visionare le bollette e proporre contratti più vantaggiosi a fronte dei rincari derivati dalla guerra.

Continuano inoltre le truffe più diffuse, quelle telefoniche, che fanno leva sullo spavento delle vittime: “tuo figlio ha causato un grave incidente, servono soldi altrimenti finisce in carcere”. In pochi attimi cresce la paura e molte persone cedono, rendendosi addirittura disponibili a prelevare contanti alla posta o a rinunciare ai propri beni in oro pur di aiutare un parente che credono nei guai. Salvo poi tornare lucidi a fine emergenza, quando si rendono conto di essere stati truffati e si vergognano profondamente, al punto di non denunciare l’accaduto.

Per questi motivi l’Arma dei Carabinieri ha organizzato su tutto il territorio nazionale una campagna di sensibilizzazione al tema delle truffe agli anziani.

Nella provincia di Roma è nato un tavolo di lavoro che coinvolge le varie forze dell’ordine, con lo scopo di mettere insieme le caratteristiche degli episodi di truffa già accaduti e, al contempo, trasmettere indicazioni alle potenziali vittime affinchè abbiano più strumenti per tutelarsi.

Lo ha reso noto il Tenente Colonnello Gianfranco Albanese, comandante della compagnia dei carabinieri di Monterotondo e relatore della conferenza che si è tenuta martedì 31 maggio presso il comune di Torrita Tiberina, alla presenza della sindaca Rita Colafigli.

Un incontro che si replicherà in tutti i paesi della compagnia, anche a seguito dei recenti casi di truffa avvenuti nei comuni di Monterotondo e Mentana.

Durante la conferenza sono state fornite agli anziani importanti linee guida per tutelarsi. Eccole.

La parola d’ordine è “diffidare”.

Diffidare da telefonate di sconosciuti (soprattutto sul telefono fisso) che sostengono di essere amici di quache familiare: se non ne abbiamo memoria, è perchè probabilmente non li abbiamo mai conosciuti.

Soprattutto, però, bisogna diffidare da improvvise richieste di denaro o di oggetti in oro per risolvere un presunto dramma in corso: non esistono reali emergenze che possano, nell’immediato, essere risolte con soldi in contanti, tantomeno con beni preziosi.

In caso di truffa avvenuta è importante denunciare subito, magari contattando il numero di emergenza 112, affinchè l’intervento delle forze dell’ordine possa essere tempestivo. In quest’ottica, sarebbe anche molto utile memorizzare la targa della macchina con cui si allontanano i malviventi: aiuterà gli inquirenti a rintracciarli, grazie ai sistemi di videosorvrglianza presenti in tutti i paesi.

Tutte queste indicazioni si rendono necessarie in una società in cui i rapporti sociali sono sempre più sfaldati e i primi a farne le spese sono proprio loro, gli anziani, isolati in un mondo che corre troppo veloce verso il nulla intangibile.

In passato, nei piccoli centri di provincia, si poteva fare affidamento su un senso di umanità e comunità che non lasciava troppo spazio alla solitudine.

Un sorriso per strada, una chiacchiera al bar. Un vicino di casa che bussava alla porta solo per essere certo che andasse tutto bene.

Non era un mondo idilliaco, ma era comunque una realtà di cui gli anziani si sentivano parte integrante.

Oggi, invece, l’Italia “non è un paese per vecchi”.

Ombre in un mondo frenetico, bisbigli in un rumore assordante: questo sono diventati i nostri anziani.

Spesso, genitori di figli spariti.

Accettare questo stato delle cose significa abbandonarli nell’insicurezza e in una quotidianità silenziosa che li fagocita lentamente.

E significa, soprattutto, rinunciare a proteggerli da uno spaccato criminale che vede in loro le vittime sacrificali perfette.

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